Votazione federale del 21 maggio: secondo sondaggi ancora in testa i sostenitori dei Bilaterali
A due settimane dallo scrutinio federale sugli accordi bilaterali fra la Svizzera e l'Unione europea due sondaggi indicano ancora una maggioranza di «sì». Percentuali ed evoluzione rispetto ai rilevamenti precedenti tuttavia divergono.
Secondo un sondaggio condotto dall’istituto di ricerca GfS per conto della Radiotelevisione svizzera, il 63 percento approverebbe i bilaterali, mentre il 24 percento li respingerebbe. Il 13 percento dei 1199 aventi diritto di voto intervistati fra il 25 e il 29 aprile non ha invece ancora alcuna opinione.
Per un altro sondaggio realizzato dall’istituto Konso per conto del telegiornale romando e del quotidiano vodese «Le Matin», i sostenitori sarebbero invece il 46 percento e gli oppositori il 10,8 percento. Il 32 percento dei 1324 aventi diritto di voto intervistati fra il 25 aprile e il 5 maggio si dice indeciso, mentre l’11,1 percento afferma di non avere alcuna opinione in merito.
La diversità di questi risultati è forse in parte dovuta al fatto che coloro che hanno dichiarato di essere «piuttosto per» o «piuttosto contro» nel primo caso sono stati conteggiati come favorevoli o contrari, mentre nel sondaggio pubblicato in Romandia sono stati calcolati come indecisi.
Entrambi i rilevamenti sono stati effettuati per la seconda volta. Anche dai rispettivi raffronti emergono dati contrastanti.
Rispetto al precedente sondaggio GfS realizzato tre settimane prima, i sostenitori sono diminuiti del 9 percento: una perdita di terreno andata tutta a vantaggio degli oppositori, cresciuti appunto del 9 percento. La proporzione degli indecisi è rimasta invariata.
Nell’evoluzione fra i due sondaggi Konso risulta una progressione del 3 percento dei fautori e dell’1 percento degli oppositori. Rimane immutata la percentuale degli indecisi, mentre si registra un calo del 5 percento dei senza opinione.
In entrambi i rilevamenti persistono notevoli differenze fra le regioni linguistiche. Per il sondaggio GfS, in Ticino il 40 percento (tre settimane fa: 49 percento) dice sì e il 38 percento (37 percento) no; in Romandia dice sì l’80 percento (80 percento) contro il 10 percento (13 percento) di no; nella Svizzera tedesca i favorevoli sono il 59 percento (72 percento) e i contrari il 27 percento (14 percento).
Secondo il sondaggio Konso, in Ticino il 29,4 percento (-4 percento) li approva, l’11,4 percento (-7) li respinge, il 47,3 percento ( 11) è indeciso e il 9,4 percento (-2) non ha opinione. In Romandia le proporzioni sono rispettivamente del 44,5 percento (-), 6,3 percento ( 3), 32,1 percento ( 5), 16,9 percento (- 9) e nella Svizzera tedesca del 47,4 percento ( 4), 12 percento ( 1), 31 percento (-2), 9,4 percento (-4).
Nel sondaggio GfS è peraltro stata registrata una netta svolta in seno agli elettori dell’Unione Democratica di Centro, dove gli oppositori sono balzati dal 36 al 63 percento, allorché i sostenitori sono crollati dal 48 al 22 percento.
Se a due settimane dall’appuntamento alle urne negli intenti di voto l’opposizione cresce, sempre stando al rilevamento GfS, nell’opinione pubblica si fa largo l’idea di coloro che credono in un’approvazione dei bilaterali. La proporzione di coloro che pensa che verranno accettati è infatti passata dal 58 al 61 percento, mentre coloro che ritengono che verranno bocciati è scesa dal 23 al 21 percento.
L’indagine Konso rileva d’altra parte un calo al 38,1 percento (-7 percento) di coloro che auspicano una riattivazione della domanda di adesione all’UE, mentre i contrari avanzano al 34,4 percento ( 5 percento) e i senza opinione si situano al 27,3 percento ( 1).
swissinfo e agenzie
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