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Eveline Widmer-Schlumpf al timone delle finanze

Keystone

Il Consiglio federale si è riunito lunedì in seduta straordinaria per far fronte all'assenza di Hans-Rudolf Merz, il ministro delle finanze vittima di un malore cardiaco. Spetta alla ministra della giustizia Eveline Widmer-Schlumpf riprendere temporaneamente le finanze.

La designazione di Eveline Widmer-Schlumpf alla temporanea guida del Dipartimento federale delle finanze non sorprende nessuno. La ministra, infatti, è formalmente la supplente “ufficiale” di Hans-Rudolf Merz. Garantire la supplenza in caso di assenza di uno dei sette membri del Consiglio federale (governo svizzero) è del resto una prassi regolamentata.

Eveline Widmer-Schlumpf, pronta ad assumersi questo doppio incarico, avrà il compito di presentare e difendere i propri dossier e quelli del collega, davanti al Parlamento e ai colleghi di governo.

Per la ministra della Giustizia questa sostituzione non rappresenta un salto nel vuoto: prima di essere eletta nel gremio dei sette saggi, Widmer-Schlumpf ha diretto con pugno deciso e per diversi anni il Dipartimento delle finanze del canton Grigioni.

Una soluzione provvisoria

La tabella di marcia del Tesoro della Confederazione non sembra dunque compromessa in assenza di Hans-Rudolf Merz. Del resto il presidente della Confederazione Pascal Couchepin è stato molto chiaro con i media: “Non c’è urgenza per pensare a un’altra soluzione”.

È comunque altrettanto chiaro che questa soluzione non può durare in eterno. “Certo che è possibile governare, e anche a lungo, con sei membri invece di sette. Ma – ha sottolineato Pascal Couchepin – non è ideale e neppure legale”. E, a proposito di legalità, una soluzione deve essere trovata entro tre mesi. Intanto, in questo periodo di interregno, la voce del presidente conterà di più nel processo decisionale del governo: in caso di parità, spetterà a Couchepin dire l’ultima parola.

Occorre inoltre tener presente che, in ogni caso, l’elezione di un successore può essere programmata solo dopo la sessione invernale delle Camere federali, ossia in dicembre. L’elezione, tuttavia, non rappresenta per ora la priorità: nessuno sa quali siano le reali possibilità di un ritorno di Merz.

Segnali positivi

Dal profilo medico, intanto, le notizie non sono cattive. Nel corso di una conferenza stampa lunedì mattina, il professor Thierry Carrel, capo dell’unità di chirurgia cardiaca all’Inselspital di Berna, ha usato toni rassicuranti.

“Dodici ore dopo l’innesto di cinque bypass – ha puntualizzato il medico – le funzioni cardiache e respiratorie del ministro sono stabili”. La pompa interna, precedentemente collocata, è stata rimossa e la dose di medicamenti destinati ad aiutare le funzioni cardiache, sono state ridotte.

Sul piano neurologico, invece, è ancora troppo presto per pronunciarsi. I primi esami sono stati programmati mercoledì. Per il momento è quindi impossibile pronunciarsi sull’avvenire politico di Hans-Rudolf Merz.

Grandi manovre in vista

Indipendentemente dal bollettino medico, appare sempre più evidente che l’attuale configurazione del governo elvetico non può durare. Il liberale radicale (PLR/destra) Pascal Couchepin e il socialista Moritz Leuenberger sono nella stanza dei bottoni rispettivamente dal 1998 e dal 1995.

Dopo oltre dieci anni trascorsi in governo, il loro ritiro prima della fine dell’attuale legislatura, si delinea all’orizzonte con forte probabilità. Quanto a Samuel Schmid è seduto su un sedile eiettabile.

In aperto dissidio con il proprio ex partito, l’Unione democratica di centro (UDC/destra nazionalista), il ministro della difesa è stato indebolito dallo scandalo Nef, l’ex capo dell’esercito costretto ad andarsene con armi e bagagli. Lo stesso Schmid non sfugge a questo scenario: sono in molti a pretendere le sue dimissioni.

Saremmo in quel caso confrontati con una eventuale triplice partenza a cui si aggiungono inevitabilmente i gravi problemi di salute del Tesoriere della Confederazione. Cìò che cosa significa? Che quattro ministri su sette potrebbero lasciare il governo nei prossimi mesi.

In mezzo a tante incertezze, una cosa è sicura: sotto la cupola di Palazzo federale la politica rischia di essere molto movimentata.

swissinfo, Olivier Pauchard
(traduzione e adattamento dal francese Françoise Gehring)

È piuttosto raro che ministri in carica siano confrontati con gravi problemi di salute.

Nel 1983, Willi Ritschard fu stroncato da una crisi cardiaca nel corso di una passeggiata, tredici giorni dopo aver annunciato il suo ritiro dal Consiglio federale.

Rudolf Friedrich era stato confrontato con problemi cardiaci nel 1984, che lo costrinsero a lasciare il governo a meno di due anni dall’elezione.

Jean-Pascal Delamuraz aveva lottato contro la malattia nell’esercizio delle sue funzioni ed era stato operato per un tumore maligno. È deceduto il 4 ottobre 1998, sei mesi dopo la sua partenza dal Consiglio federale.

René Felber ha lasciato la stanza dei bottoni il 31 marzo 1993 per motivi di salute.

Secondo lo storico friburghese Urs Altermatt, dalla creazione dello Stato federale nel 1848, 22 dei 110 membri del governo sono morti nell’esercizio delle loro funzioni.

Le immagini di Hans-Rudolf Merz in arrivo all’Inselspital di Berna con l’elicottero erano state autorizzate dall’ospedale, a condizione di non violare la sua sfera privata. Sul “Blick” di lunedì il volto privo di conoscenza del consigliere federale è però chiaramente riconoscibile.

Il presidente della Confederazione Pascal Couchepin ha pertanto usato parole severe nei confronti della stampa che ha pubblicato tali fotografie. Il portavoce dell’Inselspital Markus Hächler si è assunto la responsabilità dell’errore e ha inviato una lettera di scuse ai famigliari di Merz.

Il “Blick” afferma di aver mantenuto una distanza adeguata, mentre il presidente del Consiglio svizzero della stampa Dominique von Burg, si chiede se era davvero necessario ritrarre Merz sulla barella col corpo ricoperto di cateteri.

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