Il rischio di perdere “un’occasione straordinaria”
Doveva essere una di quelle opere transfrontaliere in grado di collegare ancora più facilmente il Ticino e la Lombardia. Ma la linea ferroviaria Mendrisio-Varese, a causa dei ritardi accumulati nella costruzione dal lato italiano, rischia seriamente di non essere pronta per l’Expo 2015.
In un filmato realizzato da Rete Ferroviaria Italiana, una voce dalla perfetta dizione spiega come sarà costruito quel tratto di 8,4 chilometri di strada ferrata che da Arcisate, in provincia di Varese, si collega a Stabio, in Ticino. Ed ecco mostrato come gran parte del tratto verrà interrato per ridurne l’impatto ambientale, come i passaggi a livello saranno eliminati, come le stazioni di Induno Olona e Arcisate subiranno un sostanziale ritocco, come verranno realizzati viadotti e gallerie, come verrà raddoppiata una parte della linea in un tratto già esistente.
Il progetto del valore di 222 milioni di euro rischia però di non essere completato nei tempi previsti (inizio 2014) e forse nemmeno per l’Expo Milano 2015. L’opera, regolata da un accordo internazionale, dovrebbe servire un territorio a cavallo della frontiera italo-svizzera dove vivono 600’000 persone. I piani prevedono la percorrenza di 116 treni al giorno. Una sorta di metropolitana veloce in grado di collegare Varese a Mendrisio con un treno ogni mezz’ora e Lugano a Malpensa con convogli in partenza ogni ora.
Nell’ottica di migliorare i collegamenti ferroviari tra Svizzera e Italia, lo scorso 14 giugno a Zurigo i responsabili di Trenitalia e delle Ferrovie federali svizzere (FFS) hanno firmato un accordo di collaborazione. Per i prossimi 10 anni prevede un miglioramento qualitativo dei servizi tra i due paesi.
Tra le innovazioni, figura l’introduzione, dal prossimo autunno, di Online ticket internazionali. Mentre dal giugno 2014 sarà più regolare il traffico nord-sud grazie alle nuove tracce orarie in entrata alla stazione di Milano. Queste permetteranno la circolazione differita di alcuni treni, come l’eurocity Zurigo-Milano e Zurigo-Lugano, in attesa dell’inaugurazione della nuova galleria di base del San Gottardo che garantirà collegamenti tra Milano e Zurigo in 2 ore e mezza.
L’accordo prevede anche che dal 2015 le FFS e Trenitalia utilizzino nei collegamenti transfrontalieri treni della flotta ETR 610, che sostituiranno i vecchi modelli giudicati di scarsa qualità dai viaggiatori.
Ritmi diversi
Nel tratto svizzero i lavori – che contemplano il raddoppio dei binari tra Mendrisio e Stabio e l’adattamento delle stazioni di Stabio e Mendrisio, oltre alla costruzione della linea a doppio binario nel tratto dalla stazione di Mendrisio al confine, per un costo totale di 166 milioni di franchi – procedono secondo i ritmi previsti, come hanno recentemente illustrato le Ferrovie federali svizzere (FFS) ai giornalisti invitati a Stabio per un sopralluogo sul cantiere.
Qualche imprevisto c’è stato, ma – ha raccontato Gianluca Fontana, capo progetto del cantiere svizzero – le opere relative al genio civile sono state completate al 60/70%, mentre i cosiddetti lavori di tecnica ferroviaria che si eseguono posteriormente, sono al 20/30%. Fontana ha assicurato che, nel rispetto di costi e tempi, le opere verranno consegnate ad aprile 2014 con due mesi di test e di messa in esercizio.
La stessa cosa non si può dire del tratto italiano. Ultimamente il cantiere è stato chiuso per un mese e riaperto pochi giorni fa a causa dell’arsenico di origine naturale trovato nel sottosuolo. Una circostanza che sta creando ritardi nei lavori a causa della difficoltà di trovare una cava sufficientemente grande negli immediati paraggi, rendendo difficile la vita agli abitanti di Arcisate e provocando disagi agli utenti dei collegamenti con Porto Ceresio che sono trasferiti sui bus.
Problematiche che non sono state riscontrate nel tratto di competenza elvetico, dichiara a swissinfo.ch l’assessore regionale lombardo alle infrastrutture Maurizio Del Tenno: “La tratta svizzera prevede un intervento meno complesso che non comporta la realizzazione di gallerie. Inoltre le terre movimentate presentano caratteristiche geologiche differenti e concentrazioni di arsenico meno elevate. I ritardi sono dovuti ad una serie di criticità legate in modo particolare alle terre da scavo. In accordo con Rete Ferroviaria Italiana e con l’impresa Salini, la Regione Lombardia sta valutando tecnicamente alcune soluzioni per la messa a dimora che spero di poter comunicare a breve. Ma non ho dubbi che l’opera vedrà la luce e stiamo tutti lavorando affinché sia pronta per Expo 2015. Vorrei che non ci fossero strumentalizzazioni su questo punto, ma massima collaborazione da parte di tutti”.
Preoccupazioni svizzere
L’andamento a singhiozzo dei lavori della controparte italiana e lo slittamento dei tempi di consegna dell’opera nel tratto tra Arcisate e il confine italo-svizzero, nonostante le rassicurazioni della parte italiana, preoccupano Michele Barra, direttore del Dicastero del territorio del canton Ticino.
“Siamo preoccupati, ma contiamo sul fatto che più volte la controparte ha affermato che avrebbe tenuto fede all’accordo internazionale sottoscritto. Occorre però che l’evoluzione positiva diventi tangibile in tempi brevi. Sono in contatto con l’assessore lombardo Del Tenno, che sembra determinato e fiducioso, come d’altronde lo era, e lo è tuttora, il suo predecessore Raffaele Cattaneo”, precisa il “ministro” ticinese.
Alla fine del 2012, la ministra svizzera dei trasporti Doris Leuthard e l’allora ministro Italiano per lo sviluppo economico Corrado Passera hanno firmato una dichiarazione di intenti per consentire ai container elvetici, con l’adeguamento delle misure in altezza delle sagome, di proseguire su rotaia direttamente fino ai principali porti economici del nord Italia.
In base all’accordo, la Svizzera – che dopo l’inaugurazione della galleria di base del San Gottardo, prevista nel 2017, punta a trasferire tutto il traffico pesante d’Europa dalla strada alla ferrovia – si impegna, per accelerare i tempi, a finanziare completamente i necessari adeguamenti delle sagome sulla linea di Luino e sulla tratta Milano-Chiasso. Inoltre, di fronte ai ritardi italiani, è pronta a sostenere finanziariamente costi dei lavori della realizzazione del terminale per il trasbordo delle merci dalla strada alla rotaia dello scalo merci che si dovrebbe costruire a Milano, mettendo a disposizione circa 230 milioni di franchi.
Una scadenza pericolosamente vicina
Un’inquietudine condivisa anche dal governo federale elvetico che, durante la recente riunione annuale di coordinamento tra Italia e Svizzera, a Roma, ha sollevato la questione. “Il tema della linea ferroviaria Arcisate-Stabio – commenta ancora Michele Barra – era all’ordine del giorno di quell’incontro. La parte italiana ha ribadito l’importanza del progetto e la volontà di realizzarlo in tempo per l’Expo 2015”.
Già perché alla grande esposizione universale di Milano, che inizierà il primo maggio 2015, sono attesi oltre 20 milioni di visitatori, di cui una parte visiterà e alloggerà in Ticino. “Non inaugurare in tempo l’intera linea sarebbe un’occasione straordinaria persa, non solo per il Ticino, ma anche e forse più ancora per l’Italia”, conclude Michele Barra.
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