Prospettive svizzere in 10 lingue

Porcellini sofferenti

Le associazioni a difesa degli animali giudicano inammissibile la decisione del Consiglio federale di posticipare l'applicazione del divieto di castrare senza anestesia i porcellini e rimproverano al governo di aver ceduto alle pressioni dei produttori di carne.

Questo ritardo comporterà ulteriori sofferenze per circa 2,5 milioni di maialini, come denunciato da Protezione svizzera degli animali, associazione dei veterinari e dalle organizzazioni biologiche KAGfreiland e Bio Suisse.

Il primo settembre entra in vigore la nuova legge sulla protezione degli animali, che introduce il divieto di castrare i porcellini senza narcosi. La relativa ordinanza prevede però che questa interdizione sia effettiva soltanto nel 2010, con la possibilità di una successiva deroga fino al 2011.

Attualmente gli allevatori asportano i testicoli agli animali durante le prime settimane di vita per evitare che la carne prenda un odore sgradevole, provocato dall’ormone androsterone. Da tempo però esistono valide alternative a questa pratica “inutile e obsoleta” e bisogna quindi fare il possibile perché vengano utilizzate al più presto, hanno sottolineato le quattro associazioni.

Questi metodi comprendono una castrazione chimica che impedisce la formazione dell’androsterone, come pure l’impiego di un gas anestetizzante per atrofizzare gli organi sessuali. Si tratta di sistemi già utilizzati in altri paesi, come la Norvegia, dove la castrazione senza anestesia è vietata dal 2006.

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.

Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR