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Democrazia diretta in Svizzera

Una calda sessione estiva

La cronica mancanza di spazi nei penitenziari è una delle ragioni per l'introduzione di sanzioni pecuniarie invece di pene detentive. Keystone

La modalità di esecuzione delle pene, le retribuzioni degli altri dirigenti bancari, il credito di 12,5 miliardi destinato al Fondo monetario internazionale e le misure per contenere i costi della salute: durante la sessione estiva del parlamento svizzero non mancheranno i temi importanti.

L’Unione democratica di centro (Udc, destra nazional-conservatrice) ha espresso critiche nei confronti delle recenti riforme in ambito penale, ritenute scarsamente efficaci e troppo poco severe.

In particolare, l’Udc manifesta perplessità in merito alla nuova regolamentazione – in vigore dal 1° gennaio 2007 – in base alle quale le pene detentive inferiori ai sei mesi sono commutate in sanzioni pecuniarie. Inoltre, i colpevoli possono ora venire condannati a lavori di pubblica utilità con la condizionale. I delitti meno gravi sono sanzionati con multe sospese condizionalmente.

Secondo l’Udc, questi nuovi orientamenti trascurano gli interessi delle vittime e la sicurezza dei cittadini. Per questo motivo il partito auspica un ritorno al sistema precedente e a una conseguente maggiore repressione.

Inasprire le pene

Concretamente, l’Udc chiede un considerevole inasprimento delle sanzioni e la reintroduzione delle pene detentive di corta durata in sostituzione delle sanzioni pecuniarie. Inoltre, il partito ritiene fondamentale che i lavori di pubblica utilità non siano mai sospesi condizionalmente.

L’Udc – che ha presentato almeno una quindicina di interventi parlamentari in questo senso – non è sola nella propria crociata. Anche secondo i liberali radicali e parte dei popolari democratici la riforma del diritto penale si è spinta oltre i limiti ragionevoli. Il Consiglio nazionale (Camera del popolo) si occuperà di questi atti parlamentari mercoledì 3 giugno.

UBS e piccoli risparmiatori

Nel mese di marzo il Consiglio nazionale ha approvato, grazie a un’alleanza tra Udc ed ecologisti, una mozione in cui – alla luce dei cospicui aiuti statali – si chiede al governo di intervenire presso UBS per diminuire i salari degli alti dirigenti. Questi ultimi dovrebbero essere retribuiti analogamente a quanto avviene nelle aziende parastatali come le Ferrovie o la Posta. Inoltre, l’atto parlamentare auspica la presenza di un rappresentante governativo nel consiglio di amministrazione della banca.

Durante la sessione estiva, la mozione sarà trattata dal Consiglio degli Stati (Camera dei Cantoni). Secondo gli osservatori, i senatori dovrebbero respingere la mozione allineandosi sulla posizione dell’esecutivo..

Le probabilità di successo sono invece intatte per una mozione presentata dalla deputata socialista Susanne Leutenegger Oberholzer. Il testo chiede di aumentare – in caso di fallimento bancario – la protezione dei depositanti dagli attuali 30’000 franchi a 100’000 franchi. La mozione è stata accolta dal Consiglio nazionale già nel dicembre del 2008; anche il governo sostiene la relativa modifica della legge sulle banche.

Aumento del contributo

Il Consiglio degli Stati – in qualità di prima camera – dovrà esprimersi in merito al credito quadro di 12,5 miliardi di franchi destinato al Fondo monetario internazionale (FMI). Il ministro delle finanze Hans-Rudolf Merz aveva dichiarato lo scorso 5 aprile che la Svizzera avrebbe fornito il proprio contributo, pur non essendo stata invitata al vertice del G20 organizzato, sempre in aprile, a Londra.

Tale presa di posizione – anche alla luce delle polemiche con l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) in merito alle liste dei paradisi fiscali – aveva suscitato aspre reazioni, segnatamente da parte dell’Udc ma anche dei popolari democratici. In particolare, c’è chi aveva parlato di capitolazione, servilismo e fuga in avanti.

Nel frattempo le acque paiono però essersi calmate: la commissione incaricata del dossier in seno agli Consiglio degli Stati si è espressa in favore della concessione del credito.

Soltanto una minoranza ritiene che, concedendo la somma, la Svizzera si piegherebbe alla pressione internazionale senza poter peraltro influenzare le decisioni del G20 e del FMI. La maggioranza della commissione giudica invece indispensabile partecipare agli sforzi mondiali per arginare la crisi, nell’interesse della piazza finanziaria elvetica e delle esportazioni svizzere.

Salute sempre più cara

Alla luce dei costi della salute – in costante aumento – e delle recenti proposte del ministro dell’interno Pascal Couchepin, fin dall’inizio della sessione sono attesi numerosi interventi parlamentari a questo proposito.

Nel mirino della critica vi sono segnatamente le tasse supplementari per le visite mediche e il previsto aumento del sussidio della Confederazione per la riduzione dei premi delle casse malati.

Il partito popolare democratico chiede una migliore coordinazione della medicina di punta e soluzioni più efficaci per quanto concerne i medicamenti. Dal canto suo, l’Udc vuole una limitazione del catalogo delle prestazioni dell’assicurazione di base e la soppressione dell’obbligo di contrarre.

Andreas Keiser, swissinfo.ch
(traduzione e adattamento: Andrea Clementi)

La sessione estiva del parlamento ha luogo dal 25 maggio al 12 giugno 2009 a Berna.

Il Consiglio nazionale (Camera bassa) rappresenta il popolo svizzero e conta 200 membri, ciò che equivale a un seggio ogni 37’500 abitanti per una popolazione di 7,5 milioni di abitanti (popolazione residente divisa per 200).

Ogni Cantone costituisce un circondario elettorale che elegge almeno un rappresentante, anche se la sua popolazione è inferiore a 37’500 abitanti.

Il Consiglio degli Stati è la Camera alta del parlamento svizzero, ed è composta dai rappresentanti dei cantoni. Conta 46 membri. Ogni cantone, indipendentemente dal numero di abitanti, ha due rappresentanti, mentre ogni semi-cantone uno.

I semi-cantoni sono Obvaldo, Nidvaldo, Basilea Città, Basilea Campagna, Appenzello interno ed Appenzello esterno.

Il Consiglio nazionale e il Consiglio degli Stati formano l’Assemblea federale (Parlamento).

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