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Russia: più di 10mila case allagate negli Urali e in Siberia

(Keystone-ATS) La Russia ha dichiarato che più di 10’000 case sono state allagate negli Urali, nella zona del Volga e nella Siberia occidentale, mentre i servizi di emergenza stanno evacuando le città colpite dall’innalzamento dei fiumi.

“Nei territori della Siberia, del Privolzhye (zona del Volga) e delle regioni federali centrali è previsto un aumento della temperatura dell’aria, lo scioglimento attivo della neve e l’apertura dei fiumi”, ha dichiarato il Ministero delle Emergenze russo sui social media. “Più di 10’400 case residenziali sono state allagate”.

Un interlocutore del ministero sentito da Ria Novosti ha dichiarato che la situazione più difficile è quella della regione di Orenburg, dove durante il giorno nella zona inondata si trovavano circa 3900 edifici residenziali. Il governo regionale di Orenburg, sempre stando a quanto scrive l’agenzia di stampa statale russa Ria Novosti, riferisce però di almeno 10’168 strutture abitative colpite dall’allagamento nell’oblast.

Nella zona si sono registrate forti piogge nei giorni scorsi, e a Orsk una diga ha ceduto venerdì notte costringendo a evacuare migliaia di persone. “Il livello dell’acqua nel fiume Ural è sceso di nove centimetri fino a raggiungere i 963 centimetri la mattina dell’8 aprile”, sostiene l’ufficio stampa del governatore regionale secondo l’agenzia Interfax, la quale scrive però che nelle ultime 24 ore il livello dell’acqua sia aumentato in altri centri abitati: il livello dell’acqua del fiume Ural sarebbe aumentato rispettivamente di 16 e 24 centimetri a Orenburg e Ilek, mentre il livello dell’acqua nel fiume Samara sarebbe aumentato di 40 centimetri a Buzuluk.

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