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Il maltempo blocca parte degli aiuti in Pakistan

Nelle aree più remote del paese molte persone vivono in abitazioni precarie Keystone

I soccorritori svizzeri si battono contro la pioggia e la neve per aiutare i sopravvissuti del terremoto a nord del Pakistan.

Le intemperie hanno reso impossibile l’accesso a numerose strade e impedito il volo agli elicotteri con i rifornimenti. L’inverno è solo agli inizi ma migliaia di persone hanno ancora bisogno d’aiuto.

La Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC) ha potuto aiutare con tempismo le popolazioni che vivono ad alta quota.

Ma Edwin Brunner, coordinatore degli aiuti umanitari della DSC a Mansehra, ricorda che gli operatori elvetici riscontrano parecchie difficoltà nel raggiungere circa 20’000 persone che vivono in pianura, molte delle quali risiedono in remote vallate.

Nel corso degli ultimi giorni gli operatori umanitari hanno dovuto affrontare forti intemperie. «Molte strade sono state chiuse a causa della neve e della caduta di massi. Anche gli elicotteri non hanno potuto decollare per colpa del maltempo», ha detto Brunner a swissinfo.

Maltempo

Brunner ha affermato che la DSC è riuscita a distribuire provviste nelle regioni ad alta quota il giorno di Natale. «Ora quelle persone sono rimaste sole, ma hanno cibo a sufficienza per sopravvivere».

Il responsabile dell’organizzazione elvetica ha però anche aggiunto che in talune vallate vi sono ancora dei gruppi di persone che, isolate dal mondo, si trovano in situazioni disperate: «Le case di fango sono crollate e la gente è ora costretta a vivere in precarie abitazioni d’emergenza».

Il terremoto che lo scorso mese d’ottobre ha devastato il Pakistan ed il Kashmir ha causato la morte di oltre 73’000 persone. I senza tetto sono più di 3,5 milioni.

Inoltre, lo scorso 30 dicembre, una frana causata dalle forti piogge ha ucciso 24 persone.

Coordinazione necessaria

Gli aiuti elvetici consistono soprattutto nella messa a disposizione alla popolazione locale di ripari per affrontare i mesi invernali. La DSC sta distribuendo tende, materassini di gomma, coperte e vestiti per i bambini.

Secondo Brunner, il materiale a disposizione è sufficiente. La prova più difficile da affrontare è però quella di farlo arrivare a destinazione: «Gli aiuti sono giunti in gran quantità. Le capacità a nostra disposizione per poterli distribuire sono però piuttosto scarse».

Il compito principale della DSC nel corso del mese di gennaio sarà quello di sormontare questi ostacoli e riuscire ad aiutare le vittime del terremoto prima che l’acqua blocchi il suo lavoro: «Ciò dovrebbe essere possibile se tutte le organizzazioni coordineranno i loro sforzi», ha detto Brunner.

Fino ad ora, la DSC – l’agenzia del Dipartimento federale degli affari esteri preposta alla cooperazione internazionale – ha fornito riparo e vestiti a circa 10’000 persone.

swissinfo, Matthew Allen
traduzione: Anna Passera

73’000 persone hanno perso la vita nel terremoto dell’8 ottobre in Pakistan e nel Kashmir.
3,5 milioni di persone sono rimaste senza tetto.
24 morti in una frana lo scorso 30 dicembre.
Gli sforzi della DSC si concentrano nel distretto di Mansehra, dove circa 100’000 persone hanno ancora bisogno d’aiuto.

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