Lingue minoritarie alla ribalta: un convegno internazionale in Ticino

"Scritture - Conoscenza e ruolo delle lingue minori": questo il significativo titolo della manifestazione organizzata dall'Associazione International P.E.N. della Svizzera italiana e retoromancia.
Per l’occasione Lugano e Bellinzona si sono trasformate in due piccole Babilonia, in cui confluiscono scrittori di lingua gaelica, catalana, slovena, croata, sarda, provenzale, ladina e, non da ultimo, italiana.
È stata infatti annunciata la presenza di alcuni tra i massimi esperti internazionali di lingue minoritarie: dalla Svizzera Clà Riatsch e Alessio Petralli (quest’ultimo dell’Università della Svizzera italiana), dalla Spagna Isidor Mari, dall’Irlanda Christopher Whyte, dalla Francia Sergio Arneodo, solo per citare qualche nome. Interverranno inoltre personalità del mondo culturale e letterario, tra cui gli scrittori Vincenzo Todisco e il neo-premio Schiller Grytzko Mascioni.
L’iniziativa si basa sulla convinzione che le cosiddette “lingue minori” siano in realtà uno dei più grandi patrimoni del genere umano. “Perdere una lingua – sottolinea lo studioso Moris Fahri – è come perdere una specie della flora o della fauna, senza contare che tale scomparsa accelera in breve tempo la perdita d’identità ed anche il venir meno dell’esistenza di un popolo”.
A parlare pubblicamente in favore delle lingue minoritarie sono quindi stati chiamati proprio coloro che ogni giorno le difendono in prima linea: poeti, scrittori, saggisti, che portano in Ticino testimonianze di tipo letterario ma anche politico-sociale. È noto infatti come in parecchi casi (uno dei più recenti, l’ex-Jugoslavia) le questioni linguistiche assumano valenze fortemente politiche, collegate all’affermazione di una particolarità.
Strategica anche la scelta della Svizzera italiana come luogo d’incontro: qui, infatti, da una parte hanno appena avuto luogo dibattiti serrati a proposito del ruolo della lingua italiana nelle scuole grigionesi; d’altra parte, è più che mai viva in Ticino la discussione sul rapporto a livello scolastico tra l’inglese e gli idiomi nazionali, che nei confronti dell’imperialismo “made in USA” rischiano di rimanere a loro volta in minoranza. Al convegno sono stati invitati non a caso numerosi allievi delle scuole superiori.
L’appuntamento rientra nelle manifestazioni culturali ideate per il 2000 dal club “International P.E.N.”, associazione nata nel corso della Prima guerra mondiale allo scopo di difendere i diritti e la libertà d’espressione degli scrittori di tutto il mondo. L’associazione si articola in numerose sezioni locali, o Centri: quello della Svizzera italiana e retoromancia è presieduto dalla giornalista della Radio della Svizzera italiana (RSI) Franca Tiberto.
Alessandra Zumthor

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