OGM: difficile valutarne il rischio
Un programma di ricerca dell'Ufficio federale dell'ambiente evidenzia che le eventuali conseguenze negative degli organismi geneticamente modificati (OGM) sull'ambiente sono difficili da prevedere.
A prima vista, le conclusioni del programma composto da otto progetti e presentato martedì a Berna sono rassicuranti: gli esperti non hanno individuato alcun impatto negativo degli OGM sulle api selvatiche, i vermi, le lumache o altri animali.
Il lavoro di un altro gruppo di ricerca, che si è occupato della difficoltà di provare le conseguenze negative sull’ambiente che possono avere gli OGM, relativizza però questo risultato. Secondo i ricercatori, non esistono criteri applicabili che consentono di valutare eventuali danni all’ambiente. Diversi effetti, hanno sottolineato, saranno visibili solo a lungo termine.
Il presidente della Commissione federale di etica per l’ingegneria genetica in campo non umano, Klaus Peter Rippe, ha dal canto suo evidenziato che le soglie di rischio da non superare previste dalla Legge sull’ingegneria genetica sono «sottovalutate».
Una moratoria proibisce l’utilizzo di piante OGM in agricoltura in Svizzera dal 2005. Sono però autorizzati i progetti sperimentali, come quello dell’Istituto Agroscope Reckenholz vicino a Zurigo.
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