Lo sbarco sulla Luna continua ad affascinare. Il terzo giorno del festival Starmus è stato segnato dalla prima europea del documentario sulla missione Apollo 11.
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Dopo un inizio di carriera nella stampa regionale (scritta e radiofonica) in Romandia, ho raggiunto Radio Svizzera Internazionale nel 2000, durante la transizione da cui è nata swissinfo.ch. Da allora, scrivo e realizzo ogni tanto dei brevi video su ogni tipo di tema, dalla politica all'economia, passando per la cultura e la scienza.
Italofono della redazione Swiss abroad, mi occupo soprattutto di scrivere articoli sulle caratteristiche e le storie più particolari della Svizzera.
Dopo il master in studi asiatici conseguito a Ginevra (con una deviazione all'Università di Tokyo e all'Università di Kyoto), ho lavorato presso la redazione web di RSI collaborando occasionalmente con Presenza Svizzera durante gli Expo in Corea del Sud e a Milano. Dal 2016 lavoro per SWI swissinfo.ch.
Dopo il mezzo insuccesso del biopic hollywoodiano “First Man”, dedicato a Neil Armstrong, “Apollo 11” di Todd Douglas Miller è una vera e propria piacevole sorpresa. Senza effetti speciali, senza (quasi) musiche pompose, montato solo con immagini di archivi superbamente restaurate, questo documentario rievoca “la missione più pericolosa della storia”. Il film è stato premio al festival Starmus con una medaglia Stephen Hawking.
La presenza a Zurigo del regista e di alcuni protagonisti dell’epoca ha ulteriormente rafforzato il successo di questa prima mondiale, che ha suscitato fervore e un applauso entusiastico.
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