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Sicurezza centrali atomiche soddisfacente, ma servono miglioramenti

(Keystone-ATS) La sicurezza delle centrali nucleari in Europa “è soddisfacente, ha un buon livello, nessun impianto deve essere chiuso”, tuttavia occorrono “ulteriori miglioramenti”. È l’esito dei test su 145 impianti di 15 Paesi dell’UE e su otto centrali in Svizzera e Ucraina.

In una conferenza stampa a Bruxelles, il commissario europeo all’Energia Günther Oettinger ha ricordato che il rapporto presentato oggi è il risultato di “18 mesi di lavoro comune, alla cui base c’è il mandato ricevuto dal Consiglio europeo dopo l’incidente di Fukushima” dell’11 marzo del 2011, con l’obiettivo di “svolgere una verifica onnicomprensiva” delle centrali nucleari situate sul continente.

Tre le fasi di verifica, secondo quanto spiegato dal commissario: l’autovalutazione condotta dagli stessi gestori delle centrali, l’esame di queste valutazioni da parte delle autorità nazionali e l’invio di team di controllori di vari Paesi membri, anche di quelli che non hanno il nucleare, negli impianti da verificare. “I test hanno rivelato quali sono gli aspetti positivi e dove è necessario introdurre miglioramenti”, ha sottolineato Oettinger, avvertendo come, nonostante la situazione sia soddisfacente, “non vi sia spazio per l’autocompiacimento”.

Secondo il commissario, “sono stati riscontrati notevoli potenziali di miglioramento”, cominciando in particolare con la riqualificazione della strutture. Il costo degli interventi necessari è compreso tra i 10 ed i 25 miliardi di euro. “Tutte le autorità coinvolte devono collaborare per assicurare che le più elevate norme di sicurezza vengano applicate in ogni centrale nucleare europea”, ha esortato quindi Oettinger, che ha illustrato le prossime tappe di quello che ha definito “un autentico processo europeo”.

Raccomandazione alla Svizzera

Nel rapporto presentato oggi, si esprime una raccomandazione alla centrale di Leibstadt (AG). Si invita in particolare l’Ispettorato federale della sicurezza nucleare (IFSN) a migliorare la gestione dell’idrogeno nell’impianto argoviese che può presentare problemi in caso di grave evento o incidente. Secondo l’ENSI, tale aspetto era già stato identificato. Le centrali di Mühleberg (BE), Beznau (AG) e Gösgen (SO) hanno invece dato piena soddisfazione alla Commissione.

Il rapporto è già stato consegnato al Parlamento europeo e sarà trasmesso ai capi di Stato e di governo dell’Ue, che lo esamineranno nel corso del vertice a Bruxelles il 18 e 19 ottobre. Intanto, le autorità di regolamentazione nazionali dovranno predisporre dei piani d’azione nazionali con i relativi calendari di attuazione e renderli disponibili entro la fine dell’anno, per essere esaminati all’inizio del 2013, per verificare che le raccomandazioni elaborate a seguito degli stress test siano attuate in modo coerente e trasparente in tutta Europa. La Commissione riferirà sulla loro attuazione nel giugno del 2014.

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