Come attirare turisti tutto l’anno
Luogo di villeggiatura dei turisti inglesi all’inizio del XX secolo, oggi il comune alpino di Château-d’Oex è conosciuto più per il suo festival annuale di mongolfiere che per le sue piste di sci, vista la mancanza di neve. Una situazione che obbliga questa stazione di media altitudine a ripensare il suo sviluppo turistico.
È mezzogiorno a Château-d’OexCollegamento esterno, capoluogo del Pays-d’Enhaut, una regione delle Alpi vodesi lungo la valle della Sarine, a pochi chilometri dalla rinomata località di Gstaad. La colonnina di mercurio indica quasi 30 gradi. Il cielo è di un blu limpido. Solo qualche nuvola si aggrappa alle cime delle montagne, ricoperte di foreste di pini. Siamo a poco meno di 1’000 metri d’altezza.
Le condizioni meteorologiche perfette di questo mese di luglio non hanno però attirato folle di visitatori. In tutta la Svizzera, le riservazioni estive sono in calo. In parte ciò è dovuto alla forza del franco. Quest’anno gli svizzeri e i turisti stranieri sembrano preferire destinazioni meno care.
La strada principale è quasi deserta. È lunedì e molti negozi sono chiusi. Sulla terrazza del Relais de la Haute Gruyère, dove un semplice piatto di pasta costa 24 franchi, i tavoli sono quasi tutti vuoti.
Il villaggio non è forse molto animato, ma i turisti – soprattutto anziani – che incrociamo sembrano soddisfatti del loro soggiorno.
«Vi è la possibilità di fare molte escursioni, la scalata, le funicolari. Inoltre tutti gli autobus sono sincronizzati», sottolinea John Deffenbaugh, uno statunitense che vive in Scozia.
Sebbene la stagione estiva non sia iniziata nel migliore dei modi, i responsabili locali del turismo si attendono a una maggiore animazione a fine luglio, con il terzo Festival del paese dei bambini, che secondo le previsioni dovrebbe attirare 18’000 visitatori.
Questo festival per le famiglie fa parte di tutta una serie di iniziative volte ad attirare turisti tutto l’anno. Alcune registrano un successo notevole. Da 32 anni, fino a 25’000 persone arrivano a Château-d’Oex in gennaio in occasione del Festival internazionale delle mongolfiereCollegamento esterno.
Il turismo quattro stagioni – una gamma di attività turistiche e sportive durante tutto l’anno – è diventato la parola d’ordine a Château-d’Oex. Un principio che si è rafforzato in marzo, quando il canton Vaud ha annunciato i vincenti e i perdenti della sua strategia 2020 per un turismo sostenibile nelle Alpi vodesi. Dotato di un budget di 100 milioni di franchi, questo programma ha per obiettivo di rigenerare le stazioni alpine.
Se diverse località sciistiche come Les Diablerets e Villars hanno ricevuto la promessa di un sostegno cantonale, Château-d’Oex non si è vista attribuire i fondi per un importante progetto di sviluppo dello sci ai Monts-Chevreuils. La stazione riceverà solo un contributo per una pista per principianti, situata su una montagna che sovrasta Château-d’Oex, più alta dei Monts-Chevreuils.
Tuttavia la domanda rimane: cosa fare in seguito? Lo sci è destinato a morire a Château-d’Oex dopo il no del cantone?
Un brutto colpo
La località aveva riposto grandi speranze nel progetto ai Monts-Chevreuils. Esso avrebbe permesso uno sviluppo a lungo termine dello sci. L’aria che si respira tra le famiglie che vivono grazie a questo sport è cupa.
«Siamo stati ingannati, dichiara senza mezzi termini Jean-Michel Bach, proprietario di un negozio di articoli sportivi. Se non vi è la possibilità di sciare, non so cos’altro avremo. Lo sci è la spina dorsale della nostra stagione».
La stazione si trova oggi a un crocevia. Tra il 55 e il 75% del giro d’affari è generato in inverno. Tuttavia, l’evoluzione delle abitudini dei turisti e il riscaldamento climatico rischiano di avere un impatto importante negli anni a venire. Avere un inverno innevato diventa sempre più un’incognita.
Anche se gli abitanti che hanno costruito la loro vita sullo sci difendono ardentemente gli sport invernali, ogni anno il numero di sciatori diminuisce del 3%.
Per valutare il problema sono state instaurate due commissioni: una a livello regionale, per esaminare i bisogni a lungo termine del Pays-d’Enhaut, l’altra per vagliare le possibilità di sciare a Château-d’Oex. Un rapporto è atteso per l’autunno.
Ripensare l’offerta
Direttore dell’ufficio del turismo del Pays d’Enhaut, Frédéric Delachaux non nasconde i suoi dubbi: «Per il momento siamo riusciti a preservare lo sci. Vi è però il rischio che scompaia nei prossimi cinque anni».
Il giovane direttore cerca però di rimanere ottimista. «Vedo tutto ciò come un’opportunità per ripensare le cose. Non dobbiamo però più pensare solo in termini di sci. A lungo termine dobbiamo riorientare le nostre attività, con offerte sull’arco di tutto l’anno».
Frédéric Delachaux insiste sul fatto che la diversificazione è già in corso. Oltre a una lista di avvenimenti e festival che continua ad allungarsi, vi sono altri cambiamenti che dovrebbero avere un impatto importante. La stazione ferroviaria sta subendo un lifting da 22 milioni di franchi, per poter accogliere dal 2018 un maggior numero di turisti che arrivano con il treno Trans Golden Pass, che collega Montreux a Interlaken.
Nei pressi della stazione, il Museo storico del Vecchio Pays-d’Enhaut sarà ingrandito. L’ambizione è di diventare un «centro nazionale di riferimento», del ritaglio, un’arte che ha origine in questa regione. Il museo della mongolfiera e l’eredità lasciata dall’artista francese Balthus nel villaggio vicino di Rossinière saranno pure sviluppati.
Mentre un po’ in tutta la Svizzera molti piccoli ospedali chiudono, le autorità regionali hanno preso il rischio di lanciare un «polo sanitario», che dal 2018 riunirà l’ospedale di Château-d’Oex, una casa per anziani e un centro regionale di aiuto a domicilio. Uno degli obiettivi è di riuscire ad attirare ospiti in convalescenza, come succedeva un secolo fa.
E non è tutto. La mountain bike potrebbe trovare altro terreno fertile in questa regione dove esistono 250 chilometri di stradine e sentieri di montagna. Sul fondo valle vi sono molte piste ciclabili, meno in altitudine.
«Potremmo creare delle piste ciclabili a La Braye e costruire un nuovo ristorante. Bisogna però trovare i soldi», rileva Jean-Michel Bach.
Nel 1997 a La Braye si sono svolti i Campionati del mondo di mountain bike. Le infrastrutture create per questa competizione non sono però state mantenute, osserva Bach.
Esiste anche un progetto per la Videmanette – una montagna raggiungibile in telecabina tra Rougemont e Gstaad – per sviluppare una nuova pista di mountain bike. Il progetto dipende però da Gstaad e dalla società locale degli impianti di risalita, spiega Frédéric Delachaux.
Il direttore dell’ente turistico sottolinea che la ricerca e la promozione di attività turistiche per tutto l’anno è una battaglia permanente, ma inevitabile. «Per quelli della mia generazione, questi cambiamenti sono più facili da accettare che per coloro che hanno costruito una vita sugli sci. Non abbiamo però altra scelta».
Storia recente
Il miglioramento delle vie di comunicazione e l’apertura nel 1904 della linea ferroviaria Montreux-Oberland bernese (MOB) hanno trasformato Château-d’Oex in un luogo di villeggiatura, apprezzato in particolare dai turisti britannici.
A cavallo tra il XIX e il XX secolo sono sorti una mezza dozzina di grandi alberghi con campi da tennis e piste di pattinaggio. La prima sciovia è stata inaugurata nel 1945.
Oggi Château-d’Oex conta circa 5’000 abitanti. Il settore primario, in particolare la produzione casearia, ha ancora una certa importanza.
Grazie al suo microclima, Château-d’Oex è diventata una destinazione popolare per gli appassionati di mongolfiere.
Traduzione di Daniele Mariani
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