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Vasella biasima la passività delle autorità

Le autorità svizzere non sono intervenute a sufficienza contro i gruppi animalisti militanti. A sostenerlo è il numero uno della multinazionale Novartis, Daniel Vasella, che in un'intervista al SonntagsBlick parla per la prima volta delle aggressioni subite nelle scorse settimane.

Dopo la profanazione della tomba di famiglia a Coira e l’incendio doloso nella casa di vacanza nel Tirolo, Daniel Vasella chiede un intervento più deciso delle autorità e al mondo politico contro i gruppi animalisti militanti, tra cui spicca la britannica Stop Huntingdon Animal Cruelty (Stop alla crudeltà della Huntingdon contro gli animali – SHAC). «Fino a che punto devono spingersi ancora perché vengano considerati dei terroristi?», si chiede il direttore della società farmaceutica in un’intervista al SonntagsBlick.

Gli attacchi a Vasella sono aumentati proprio da quando la SHAC ha messo la Novartis in cima agli obiettivi da colpire accusandola di collaborare con il laboratorio Huntingdon Life Sciences che esegue sperimentazioni su cavie animali, provocandone la morte di centinaia di migliaia ogni anno. Vasella però smentisce affermando che questo tipo di cooperazione tra la società basilese e quella inglese è cessata da tempo e punta il dito contro la stessa SHAC con la quale non è disposto a dialogare. «Non ho paura, continua Vasella, ma la mia vita è cambiata e devo fare più attenzione».

Nel 2009 i casi sono aumentati in modo sensibile e sono sempre più brutali, conferma alla NZZ Am Sonntag Jürg Bühler, direttore del Servizio per l’analisi e la prevenzione, il servizio d’informazioni interno civile e di polizia della Svizzera. Le strategie utilizzate sono diverse: manifestazioni di piazza, telefonate anonime, diffamazione, azioni di vandalismo, incendi dolosi,… Per Bühler non si tratta tuttavia di un’azione terroristica, ma “soltanto” di estremismo violento.

Sulla vicenda si è espresso negli ultimi giorni anche il consigliere federale Pascal Couchepin, che ha definito le azioni degli animalisti militanti un «attacco ai valori base della civiltà». Alla televisione romanda il ministro ha detto di non essere in rapporto di amicizia con Vasella, ma si averlo chiamato per assicurargli che lo Stato non è disposto ad accettare fatti di questo genere.

swissinfo.ch e agenzie

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