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Tsmc, impianti per microchip al 70% dopo sisma a Taiwan

(Keystone-ATS) Nessun rischio per la catena di fornitura globale dei microchip dopo il terremoto di ieri.

Taiwan Semiconductor Manufacturing Co (Tsmc) ha riferito che oltre il 70% delle sue apparecchiature per produrre i microprocessori è tornata operativa già ieri sera dopo la sospensione precauzionale decisa a seguito del violento sisma di magnitudo 7.4 che ha colpito Taiwan mercoledì mattina.

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L’azienda, il più grande produttore di chip a contratto al mondo, ha spiegato che nessuna delle apparecchiature chiave è stata danneggiata alla luce dei controlli sulla sicurezza effettuati.

Tsmc ha fermato alcune delle sue linee di produzione nei parchi scientifici dell’isola, a partire da quello di Hsinchu, dove i dipendenti sono stati fatti prima evacuare e poi tornare alle loro postazioni al completamento dei controlli sulla sicurezza. Tuttavia, ha precisato il gruppo in una nota, alcune attrezzature in alcuni stabilimenti sono state danneggiate a causa del il terremoto, fermando le linee di produzione.

Nessuna delle apparecchiature chiave, quali le macchine per la litografia ultravioletta estrema (Euv), ha subito danni strutturali, mentre il nuovo stabilimento Fab 18 di Tainan, il fiore all’occhiello del gruppo, è tornato a una capacità produttiva dell’80%.

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