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Uber: aveva unità intelligence per spiare rivali

Uber avrebbe spiato dei rivali. KEYSTONE/AP/ERIC RISBERG sda-ats

(Keystone-ATS) Uber aveva una vera unità di intelligence coperta per spiare gli avversari e rubare segreti commerciali.

È quanto emerge da una lettera di un ex dirigente di Uber allegata agli atti del processo tra l’azienda di San Francisco e Waymo, l’unità delle auto senza conducente di Alphabet (la holding di Google).

Uno smartphone mostra l’app SWIplus con le notizie per gli svizzeri all’estero. Accanto, un banner rosso con il testo: ‘Rimani connesso con la Svizzera’ e un invito a scaricare l’app.

Dal documento, redatto da Richard Jacobs, emergono vari episodi imbarazzanti. Nel giugno del 2016, alcuni contractor di Uber addestrati dall’agenzia di spionaggio civile statunitense Cia spiarono i dirigenti di Waymo e mandarono live video all’allora ceo Travis Kalanick nella “war room” della compagnia.

In quell’estate un altro contractor cominciò ad hackerare telefoni e ad usare apparecchi di intercettazione per raccogliere dati sulle telefonate tra gli oppositori di Uber, politici ed esponenti delle autorità di regolazione.

E alcuni mesi dopo, dipendenti di Uber violarono il sistema di una azienda rivale e raccolsero la patente, il nome e le informazioni di contatto di tutti i conducenti, materiale consegnato direttamente a Kalanick.

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