
Ucraina: Mosca, alcune forze a confine rientrano alla base

(Keystone-ATS) Alcune delle forze russe schierate per esercitazioni militari nei pressi della frontiera ucraina stanno rientrando alle basi. Lo ha riferito il ministero della Difesa di Mosca, citato dalla Tass. L’inizio di un ritiro pianificato è poi stato confermato dal Cremlino.
“La data del 15 febbraio del 2022 entrerà nella Storia come il giorno del fallimento della propaganda di guerra da parte dell’Occidente. Svergognati e annientati senza sparare un colpo”, ha scritto su Telegram la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, dopo che Mosca ha annunciato l’inizio del ritiro delle truppe, mentre gli Usa prevedevano un attacco per domani, 16 febbraio.
“Unità dei distretti militari meridionali e occidentali, che hanno completato i loro compiti, hanno già iniziato a caricare i mezzi di trasporto ferroviari e terrestri e oggi inizieranno a rientrare alle proprie basi”, ha dichiarato in una nota il generale maggiore Igor Konashenkov, portavoce della Difesa russa.
“Mentre le misure di addestramento al combattimento si avvicinano alla conclusione, le truppe, come sempre avviene, effettueranno marce combinate alle proprie basi permanenti”, aggiunge Mosca.
“Isteria Usa”
L’annuncio del presidente statunitense Joe Biden su una possibile invasione russa dell’Ucraina per domani è parte di “una campagna senza precedenti per aumentare le tensioni in Europa”, ha in seguito affermato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. Mosca considera inoltre decisione degli Usa di evacuare i loro diplomatici da Kiev come “un’isteria esibizionista e senza senso”.
Il ritiro delle truppe russe “era pianificato” e “non dipende dall’isteria occidentale”, ha insistito il ministro degli Esteri Serghei Lavrov, precisando che le notizie diffuse dall’Occidente su una invasione russa dell’Ucraina sono “terrorismo mediatico”.
“Nessun segnale sul terreno”
Scettica invece, pur se moderatamente ottimista, la Nato. “Non ci sono segnali sul terreno che la Russia stia riducendo le truppe ai confini dell’Ucraina”, ha detto il segretario generale Jens Stoltenberg. Allo stesso tempo, il capo dell’Alleanza ha sottolineato che “ci sono segnali da Mosca che la diplomazia deve continuare e questo è materia per un cauto ottimismo”.
“Non vediamo prove di un ritiro delle truppe della Russia dal confine con l’Ucraina”, ha confermato su Twitter Christo Grozev, direttore del sito di giornalismo investigativo Bellingcat, specializzato nel fact-checking. “I dati aggregati dei nostri colleghi di CITeam mostrano che vari convogli che si stavano muovendo verso il confine con l’Ucraina si stanno ancora muovendo nella stessa direzione”.
“Abbiamo una regola: non credete a quello che sentite, credete a quello che vedete”, ha rincarato la dose il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba. “Quando vedremo un ritiro, crederemo in una de-escalation”, ha aggiunto, spiegando che l’Ucraina sta lavorando con i suoi alleati per prevenire un’ulteriore peggioramento della situazione.