
UNESCO, solo 13 mila librerie in Africa, una per 116mila persone

L'industria del libro in Africa affronta sfide enormi. Un continente ricco di 54 paesi e circa 2'000 lingue che ospita il 18% della popolazione mondiale, presenta solo il 5,4% dei ricavi editoriali globali, per un valore di quasi 129 miliardi di dollari.
(Keystone-ATS) È quanto rileva un rapporto dell’UNESCO sul settore editoriale in Africa che evidenzia anche sviluppi positivi, a partire da una nuova generazione di autori che sta investendo in formati innovativi, dalle graphic novel ai libri digitali e l’ascesa delle donne nell’editoria, un passo importante verso l’uguaglianza di genere. La relazione evidenzia inoltre l’aumento di professionalità nel settore che si battono attivamente per le riforme politiche e una migliore applicazione dei diritti d’autore.
Secondo il rapporto, solo 5 dei 54 paesi africani hanno leggi specifiche che regolano il settore del libro. Inoltre l’accesso ai libri rimane limitato: in media, una biblioteca serve 189’000 persone. L’Africa conta infatti circa 13’000 librerie, una sola libreria ogni 116’000 persone, il che limita gravemente l’accesso del pubblico ai materiali di lettura.
La distribuzione di queste librerie poi è molto disomogenea nel continente. La Nigeria, il paese più popoloso dell’Africa, ha una sola libreria ogni 50’000 abitanti. Le biblioteche pubbliche sono ancora più rare, con solo 8’000 che servono l’intero continente. Il Sudafrica è all’avanguardia, con 1’949 biblioteche; ma anche lì, ogni biblioteca serve circa 40’000 persone.
Infine, il rapporto sottolinea come nel 2023, le importazioni di libri in Africa hanno raggiunto i 597 milioni di dollari, rispetto ai soli 81 milioni di dollari delle esportazioni. Per sbloccare il potenziale di questo settore ancora poco sfruttato, il rapporto dell’UNESCO formula diverse raccomandazioni, che vanno dal rafforzamento dei quadri normativi al consolidamento dei mercati locali. Questi includono la capitalizzazione della crescente domanda di letteratura per bambini e libri pubblicati nelle lingue locali e indigene.
“I libri sono oggi più essenziali che mai. Offrono uno spazio per il dialogo, la riflessione critica e il libero scambio di idee, pilastri fondamentali delle società democratiche. L’UNESCO ribadisce il suo impegno a sostenere l’industria libraria in Africa, garantendo che questo settore continui a essere una forza di ispirazione, istruzione ed emancipazione” ha dichiarato la direttrice generale dell’organizzazione ONU, Audrey Azoulay.