
Unione imprenditori lancia iniziativa per più donne nei Cda

(Keystone-ATS) Sì a una maggiore presenza delle donne nei piani alti delle imprese, ma grazie a una promozione interna al mondo economico, senza interventi statali.
È questo in estrema sintesi il messaggio lanciato oggi dall’Unione svizzera degli imprenditori (USI), che ha presentato un codice di condotta in materia.
“Le aziende hanno un grande interesse a un rapporto più equilibrato tra i sessi fra i dirigenti”, afferma Jens Alder, presidente di Alpiq, gruppo Goldbach e Sanitas, citato in un comunicato odierno. Team eterogenei forniscono prestazioni migliori, sostiene l’ex CEO di Swisscom. Si tratta anche di far fronte all’accresciuta penuria di manodopera.
“Condividiamo l’obiettivo del Consiglio federale di aumentare la percentuale di donne ai vertici della società”, puntualizza il presidente dell’USI Valentin Vogt. “Lo stato deve però tenersi lontano dalla politica del personale praticata dalle imprese, quando a muoversi è lo stesso mondo economico”.
Compito delle autorità statali – secondo l’USI – è garantire le condizioni quadro. A questo proposito sono necessari adattamenti in ambito fiscale, per offrire alle madri incentivi che le spingono a lavorare. Serve inoltre una migliore offerta di custodia dei figli per i genitori che hanno un impiego.
L’economia – secondo l’organizzazione padronale – sta già facendo la sua parte e continuerà a farlo. L’USI ha cominciato a muoversi nel 2013 e in questi anni la quota di donne nei consigli di amministrazione (Cda) è salita dal 10 al 16%. Inoltre una nuova posizione su quattro negli organi di sorveglianza viene occupata da candidate.
Per rafforzare una dinamica giudicata positiva l’USI lancia una nuova iniziativa, al cui centro si trova un “Code of Conduct” destinato alle imprese di reclutamento del personale dirigente. “Nel loro ruolo di mediatori tra potenziali consiglieri di amministrazione e aziende con posti vacanti possono dare un importante contributo ad una migliore rappresentanza delle donne”, sostiene Monika Ribar, presidente del Cda delle FFS.