
Veicoli commerciali: vendite in netto calo, tira invece l’elettrico

Non solo il mercato automobilistico, anche quello dei veicoli commerciali è in difficoltà in Svizzera: nel primo semestre sono entrati in circolazione 18'600 furgoni, camion e bus, un numero in contrazione del 17% su base annua.
(Keystone-ATS) Segnali positivi – nell’ottica dei venditori – arrivano per contro dal comparto elettrico.
Le ragioni principali del crollo registrato a livello generale sono da ricercare nelle offuscate prospettive economiche e nelle condizioni normative, afferma in un comunicato odierno l’associazione degli importatori Auto-Svizzera. “Le incertezze relative ai limiti di CO2 più severi per i nuovi veicoli, la prevista modifica della tassa sul traffico pesante commisurata alle prestazioni (TTPCP) e la politica americana dei dazi non incoraggiano gli investimenti”.
Malgrado la generale debolezza del mercato continua però a crescere la domanda di e-camion: Il 17% di tutti i veicoli commerciali pesanti (oltre 3,5 tonnellate) di nuova immatricolazione erano completamente elettrici, un nuovo record. A titolo di confronto: nell’intero 2024 la quota era ancora dell’8%. L’elevata domanda si spiega fra l’altro con l’ampia gamma di prodotti e l’esenzione ancora in vigore dalla TTPCP.
“Il fatto che la quota di mercato dei furgoni e dei camion completamente elettrici sia in aumento è molto positivo, ma che allo stesso tempo il mercato complessivo si stia contraendo è estremamente preoccupante”, afferma il direttore di Auto-Svizzera Thomas Rücker, citato nella nota. “Siamo anche molto preoccupati per la realtà politica: i valori obiettivo di CO2 sono stati inaspriti a partire dal 2025, ma allo stesso tempo mancano condizioni quadro affidabili e di supporto, ad esempio per la rete di ricarica rapida per i camion, la protezione degli investimenti a lungo termine (ad esempio con la prospettiva di declassamento della TTPCP) o la tariffazione energetica. Sono quindi urgentemente necessari incentivi completi per il passaggio a veicoli a basse emissioni”, aggiunge il professionista.
L’organizzazione prevede una leggera ripresa del mercato nella seconda metà del 2025: i membri stimano di poter vendere 28’000 veicoli commerciali leggeri e 3900 veicoli commerciali pesanti, a condizione che la situazione geopolitica non si deteriori ulteriormente e che la domanda di una logistica rispettosa del clima rimanga intatta.