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A Ginevra il fondo mondiale contro l’aids

Manifestazioni al recente forum sull'Aids tenutosi in Burkina Faso Keystone

Ginevra è stata scelta quale sede per il Fondo mondiale contro l'aids, creato lo scorso luglio durante il vertice del G8.

Confermando una notizia apparsa martedì sul quotidiano “Le Temps”, l’ambasciatore svizzero Bertrand Louis ha rivelato che la candidatura di Ginevra ha avuto la meglio su Parigi e Bruxelles ad una riunione del comitato preparatorio svoltasi nella capitale belga.

Da circa due anni la comunità internazionale sta lavorando alla realizzazione di un fondo mondiale per il finanziamento della lotta all’aids, alla tubercolosi e alla malaria. Gli stati rappresentano la maggioranza dei membri del fondo, ma un ruolo importante è assunto anche delle organizzazioni internazionali, dalle agenzie ONU, dalle organizzazioni non governative e dall’economia privata.

Le finanze del fondo provengono sia dal settore pubblico che da quello privato. Al momento vi sono promesse di finanziamento per un ammontare di 1,6 miliardi di dollari. La Confederazione prevede di partecipare al fondo con 10 milioni di dollari provenienti dal budget della Direzione per lo sviluppo e la cooperazione (DSC). La Confederazione contribuirà inoltre con un milione di franchi alle spese di gestione dei locali che ospiteranno l’agenzia. Il fondo dovrebbe diventare operativo dal 1° gennaio 2002.

Criteri per la scelta della Svizzera

In un’intervista alla Radio romanda Jacques Martin, della Direzione per lo sviluppo e la cooperazione, spiega quali sono stati i punti che hanno giocato in favore della candidatura di Ginevra. “Sono stati dei motivi essenzialmente operativi: la nuova organizzazione, pur restando indipendente dall’Onu, approfitterà della vicinanza con la sede dell’Organizzazione Mondiale della Salute (OMS) e di Onu-Aids, il programma di lotta contro la malattia delle Nazioni Unite.”

“Si tratterà di un meccanismo che sarà in grado di mettere a disposizione dei paesi che ne fanno richiesta dei fondi importanti. Si tratta di paesi in via di sviluppo che presenteranno i propri dossier un po’ come nel caso del fondo nazionale” specifica Jacques Martin. I finanziamenti verranno attribuiti in base ai meriti di ciascun dossier presentato.

Virus sempre più resistenti alle cure

Nonostante le speranze di riuscire un giorno a debellare l’Aids con nuove cure, il fenomeno continua ad essere preoccupante. Non soltanto per i paesi poveri ma anche per quelli industrializzati. Uno studio molto ampio negli Stati Uniti ha rivelato che più dei tre quarti di tutti i nuovi contagi si dimostrano resistenti alle cure. Questo significa che i cocktail di preparati che hanno contribuito ad allungare e migliorare la vita dei pazienti finora si stanno dimostrando limitati.

A meno che nuovi preparati più potenti o un vaccino siano scoperti presto, i pazienti potrebbero in futuro vedere diminuire le proprie speranze di vita.
Ogni anno sono circa 40.000 le persone che contraggono il virus negli States e la metà dei casi riguarda giovani al di sotto di 25 anni.

swissinfo e agenzie

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