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Avviate anche in Russia indagini sulla Vicenda Aeroflot

Il procuratore russo Volkov ritratto lo scorso 26 luglio mentre prende in consegna dalle autorità svizzere i 550 chili di documenti sul caso Aeroflot Keystone

Secondo Nikolai Volkov, il procuratore russo recentemente dimessosi del dossier del caso Aeroflot, anche altre due altre società russe sarebbero coinvolte nella vicenda. Per affermare ciò, Volkov si basa su informazioni provenienti da Berna.

«Secondo le informazioni della procura elvetica, Avtovaz e Transaero sono legate alla vicenda Aeroflot», ha indicato Volkov al bisettimanale «Novaïa Gazeta». «La procura svizzera sta indagando, da tempo, su queste due altre vicende ed ha chiesto aiuto alla giustizia russa senza ottenere risposta», ha aggiunto l’ex procuratore.

«Avtovaz e Transaero avrebbero fatto transitare i loro fondi in divise presso le società svizzere Forus ed Andava», ha spiegato il giornalista di «Novaïa Gazeta» che ha intervistato Volkov che, contattato dai media svizzeri, lunedì non è stato raggiungibile.

«Si tratta senza ombra di dubbio di una menzogna», ha assicurato il portavoce del gruppo Avtovaz, primo costruttore di automobili russe. Avtovaz era stato all’origine del patrimonio dell’influente uomo d’affari Boris Berezovski all’inizio degli Anni Novanta.

«Siamo stupiti per le dichiarazioni di Volkov. Transaero non ha partecipato a nessun sistema di riciclaggio di denaro», ha pure commentato un portavoce della compagnia aerea.

Il procuratore russo Volkov indagava sul dirottamento di parecchie decine di milioni di dollari appartenenti alla compagnia russa Aeroflot, detenuta per il 51 percento dallo Stato. I soldi sottratti sarebbero transitati per le società finanziarie di Losanna Andava e Forus, che sarebbero state fondate dal magnate russo Boris Berezovski, considerato un intimo dell’ex presidente russo Boris Ieltsin.

Volkov aveva annunciato le dimissioni lo scorso 22 agosto in una intervista al quotidiano «Kommersant», affermando di aver preso la decisione di sua spontanea volontà. Egli indagava pure sul possibile dirottamento, su conti svizzeri, di un prestito di 4,8 miliardi di dollari concesso dal Fondo monetario internazionale (Fmi) alla Russia nel 1998. Il magistrato era venuto diverse volte in Svizzera. Il 28 luglio scorso aveva lasciato Berna portandosi seco 550 chili di dossier, sequestrati in Svizzera nell’ambito dell’inchiesta Aeroflot e messigli a disposizione per rogatoria internazionale dal Ministero pubblico della Confederazione.

swissinfo e agenzie

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