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Berna e Madrid assieme contro il terrorismo

Il portavoce del MPC Hansjürg Mark Wiedmer ha comunicato i risultati della visita a Madrid della delegazione elvetica Keystone

Il Ministero pubblico della Confederazione e gli inquirenti spagnoli hanno stabilito un accordo di assistenza giudiziaria reciproca.

In seguito ai disguidi sul caso Achraf, la Svizzera e la Spagna intendono coordinare meglio le indagini in ambito di terrorismo.

Le autorità elvetiche e quelle spagnole hanno riconosciuto la necessità di coordinare meglio le attività di lotta al terrorismo, dopo i disguidi informativi emersi in relazione al caso Achraf.

È quanto risulta dalla visita di due giorni a Madrid di una delegazione dell’Ufficio federale di polizia (fedpol) e del Ministero pubblico della Confederazione (MPC), guidata dal procuratore generale Valentin Roschacher.

In tale ambito, i rappresentanti degli organi federali di giustizia e polizia hanno stabilito un accordo di assistenza giudiziaria reciproca con gli inquirenti spagnoli.

Ritardi spagnoli

Valentin Roschacher si è intrattenuto in particolare con il giudice istruttore spagnolo Baltazar Garzón sull’inchiesta in corso nei confronti di Mohamed Achraf, in carcere in Svizzera.

Il presunto cervello di un cellula terroristica islamica, che preparava diversi attentati dinamitardi a Madrid, era stato arrestato il 28 agosto scorso per un reato di lieve entità.

Solo il 18 ottobre, dopo le rivelazioni della stampa iberica, le autorità svizzere hanno ricevuto indicazioni precise da parte spagnola sulla vera identità di Achraf, giunto in Svizzera nel 2003 sotto il falso nome di Kamel Saadi.

Mercoledì, il ministro di giustizia e polizia Christoph Blocher ha definito inspiegabile questo ritardo da parte delle autorità di Madrid nella trasmissione delle informazioni sul presunto terrorista.

Il consigliere federale ha nel contempo respinto le critiche, formulate negli ultimi giorni dalla stampa elvetica, in merito ad eventuali “panne” di informazione da parte degli organi di sicurezza svizzeri.

Estradizione non prioritaria

Durante i colloqui tra Roschacher e Garzón, il quale figurava pure nel mirino della cellula terroristica, è stata discussa anche la questione dell’estradizione di Achraf.

Lo scorso 22 ottobre, quest’ultimo ha fatto ricorso contro una procedura agevolata di estradizione.

Le autorità spagnole hanno così dovuto inoltrare una richiesta di estradizione ufficiale, che richiederà probabilmente alcuni mesi prima di poter essere soddisfatta.

L’estradizione in Spagna non è ancora imminente, ha confermato il portavoce del MPC Hansjürg Mark Wiedmer.

Attualmente è soprattutto importante che l’uomo sospettato di terrorismo sia a disposizione degli inquirenti elvetici e spagnoli in ogni momento.

A tale scopo, i due paesi hanno aperto i canali per un’assistenza giudiziaria reciproca, ha aggiunto Wiedmer, che non ha voluto fornire informazioni sull’evoluzione dell’inchiesta.

Corte spagnola nel mirino

Lo smantellamento della cellula terroristica era stato annunciato il 19 ottobre in Spagna.

Secondo gli investigatori iberici, il gruppo guidato presumibilmente da Achraf progettava un attentato contro l’Audiencia Nacional, la massima istanza giudiziaria spagnola, che fra gli altri conduce l’inchiesta sulle stragi dell’11 marzo scorso a Madrid, in cui morirono 191 persone.

Stando al giudice Baltazar Garzon, lo stesso Achraf aveva l’intenzione di immolarsi con un camion-bomba e diventare un “martire”.

Un’inchiesta è stata aperta anche in Svizzera. La Procura federale vuole verificare se il cittadino algerino avesse organizzato attività terroristiche e messo in piedi una cellula eversiva sul territorio elvetico.

Achraf aveva chiesto asilo in Svizzera nell’aprile 2003, sostenendo di essere palestinese e di chiarmarsi Kamel Saadi. Ma i documenti in suo possesso si sono poi rivelati falsi e la sua richiesta è stata respinta.

swissinfo e agenzie

28 agosto: Achraf viene arrestato per un reato di lieve entità e incarcerato a Zurigo-Kloten.
19 ottobre: dopo le rivelazioni della stampa, la Procura spagnola comunica alla Svizzera che Achraf stava preparando un attentato a Madrid.
21 ottobre: il Ministero pubblico della Confederazione avvia un procedimento penale nei confronti di Achraf per sospetta appartenenza a organizzazione criminale.

Una delegazione dell’Ufficio federale di polizia (fedpol) e del Ministero pubblico della Confederazione (MPC), è ritornata giovedì da una visita di due giorni a Madrid.

I rappresentanti svizzeri hanno stabilito un accordo di assistenza giudiziaria reciproca con gli inquirenti spagnoli per far luce sul caso Achraf.

Dopo le “panne” informative delle ultime settimane, Berna e Madrid intendono migliorare la collaborazione nella lotta al terrorismo.

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