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Chieste pene di sette e cinque mesi nel processo Rey

Jean-Noël Rey, l'ex-direttore generale della Posta Keystone

La difesa ha invece chiesto la piena assoluzione per l'ex direttore generale della Posta, Jean- Noël Rey, e per il suo vice, Peter Sutterlüti. La sentenza è attesa per lunedì.

Durante l’arringa il procuratore Heinz Mathys ha sottolineato che i due manager si sono resi colpevoli di amministrazione infedele per aver concesso, nel 1994, un prestito di 100’000 franchi senza le necessarie garanzie finanziarie all’avvocato bernese Walo Ilg, un conoscente e collega di partito del socialista Rey.

La somma sarebbe dovuta servire da garanzia per la costituzione dalla Mondial-Transport SA in Italia. L’avvocato non fu in grado di restituire interamente i soldi ricevuti, utilizzati per risolvere i suoi problemi di liquidità e il danno per la Posta fu di 43’000 franchi. Oggi i due imputati continuano a scaricarsi vicendevolmente la responsabilità del prestito incriminato.

Rey e Sutterlüti hanno sacrificato gli avvertimenti dei giuristi sull’altare della competizione internazionale, ha sottolineato il procuratore. I due imputati si sono scaricati la colpa con «una tattica di simulazione: il capo delegava al vice, il vice confidava nei giuristi interni».

Il delegare ad altri non protegge i superiori dalla responsabilità penale, ha spiegato Mathys. Rey e Sutterlüti non hanno però causato un danno volontario alla Posta, ma avrebbero potuto perlomeno prevederlo, ha aggiunto.

Nel caso specifico non si può nemmeno parlare di «nepotismo» all’interno della Posta, ha affermato Mathys. Con il loro agire i due dirigenti non hanno infatti tentato di trarre vantaggi personali. Cade quindi il capo d’imputazione di infedeltà nella gestione pubblica.

Durante l’arringa, l’avvocato di Rey ha spiegato che il suo cliente, allora responsabile di 40.000 impiegati, non era in grado di conoscere ogni dettaglio. Il direttore aveva affidato la responsabilità del prestito al suo vice e l’unico ad avere agito slealmente è stato Walo Ilg, che non ha mai rimborsato il prestito alla Posta, ha aggiunto l’avvocato.

Rey ha dichiarato davanti al giudice di avere molto sofferto in questi ultimi anni per un delitto mai commesso. Da parte sua, Sutterlüti ha ricordato come durante i suoi 33 anni di servizio ha permesso di fare risparmiare al suo datore di lavoro milioni di franchi: non avrei mai voluto danneggiare la Posta, ha detto.

Il giudice del tribunale del distretto di Laupen, Christina Schaer, ha annunciato il verdetto per lunedì.

swissinfo e agenzie

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