Contro il traffico dei bambini

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Centinaia di migliaia di bambini sono strappati ogni anno alle famiglie e sfruttati. Terre des Hommes lancia una campagna internazionale per combattere tali abusi.

Gli obiettivi dell’iniziativa – presentata lunedì a Berna, Ginevra e Berlino – sono di sensibilizzare l’opinione pubblica, promuovere azioni concrete e inasprire le legislazioni a livello nazionale e internazionale.

«Il traffico di bambini non riguarda più come vent’anni fa solamente i paesi del Terzo Mondo», ha detto Peter Brey, segretario generale di Terre des Hommes: «è diventato un fenomeno internazionale».

Migliaia di minorenni – ma potrebbero anche essere due milioni – sono costretti a mendicare, prostituirsi, lavorare dalla mattina alla sera e spacciare droghe. Sono privati del diritto all’identità, alla salute, all’educazione, alla protezione e allo sviluppo nella loro comunità naturale e culturale, ha deplorato Brey.

Purtroppo «esistono strumenti giuridici di valore ineguale per penalizzare le forme di sfruttamento legate alla tratta di esseri umani. E la loro applicazione non è assicurata da tutti gli Stati».

Terre des Hommes chiede che le leggi contro il traffico di bambini siano migliorate. In particolare esige che gli Stati ratifichino atti legislativi internazionali quali il Protocollo facoltativo alla Convenzione sui diritti del fanciullo -riguardante la vendita di bambini, la prostituzione e la pornografia a carattere pedofilo – e il Protocollo aggiuntivo alla Convenzione dell’Onu contro la criminalità organizzata. «La legge non è la soluzione al problema, ma non ci sono soluzioni senza legge», ha affermato Sylvie Marguerat, giurista in seno all’organizzazione.

Terre des Hommes si batte affinché il commercio illegale di bambini venga in futuro perseguito come crimine contro l’umanità. Ma per poter far ciò occorre istituire una Corte penale internazionale, ha ricordato la Marguerat.

43 nazioni, fra cui la Svizzera, hanno già ratificato gli statuti che sanciscono la nascita di questo tribunale. Terre des Hommes chiede che la lotta contro lo sfruttamento dei minorenni benefici della stessa importanza attribuita allo smantellamento del terrorismo internazionale e della criminalità economica.

Secondo l’organizzazione, per i bambini costretti a «macchiarsi» di delitti occorrono alternative alla detenzione. Ai minori deve essere attribuito immediatamente uno status legale anche se privi di documenti, ha detto la Marguerat: altrimenti si rischia che questi giovani scompaiano nel nulla.

swissinfo e agenzie