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Il rumore degli aerei disturba di più il mattino

I voli mattutini a Zurigo sono quelli che disturbano maggiormente Keystone

Secondo un nuovo studio sull'inquinamento fonico nella regione dello scalo di Zurigo-Kloten, le persone trovano più snervanti i rumori al mattino presto.

Dalla ricerca del Politecnico federale di Zurigo emerge pure che la gente è meno tollerante rispetto a prima, anche nelle zone dove il rumore non è aumentato.

Limitare il numero di aerei che sorvolano la regione dell’aeroporto di Zurigo-Kloten non migliorerebbe la situazione sul fronte dell’inquinamento fonico.

Per contro, allungare i tempi del divieto di volo notturno, in particolare il mattino, avrebbe ripercussioni positive.

È la conclusione alla quale è giunto lo «Studio rumore 2000», effettuato dal Politecnico federale di Zurigo e i cui risultati sono stati presentati lunedì.

3’000 persone interrogate

La ricerca si è resa necessaria in seguito alla controversia sulla rotta d’avvicinamento da sud allo scalo zurighese, dopo che la Germania, nell’aprile del 2003, aveva deciso di vietare i sorvoli del suo territorio tra le 21 e le 7 agli aerei diretti a Kloten.

La nuova rotta ha suscitato il malcontento di parte della popolazione zurighese, costretta a sopportare un inquinamento fonico maggiore.

Per lo studio, condotto tra il 2001 e il 2003, sono state interrogate 3’000 persone residenti in 57 comuni distribuiti in un raggio di 20 chilometri attorno all’aeroporto.

Il mattino i disturbi maggiori

Dal sondaggio è emerso che i rumori più snervanti in assoluto per la popolazione sono quelli al mattino presto, «prima che suoni la sveglia». Al secondo posto per grado di molestia figurano quelli serali, quando la gente desidera addormentarsi. Nel corso della giornata, i rumori invece disturbano meno.

Misurando il ritmo cardiaco e la respirazione di 64 volontari, i ricercatori del Politecnico hanno potuto constatare che è effettivamente il primo aereo del mattino che disturba di più il sonno e non tanto l’ultimo volo serale.

«Un cambiamento di rumore il mattino crea maggior malessere rispetto al medesimo cambiamento nel corso della sera», ha dichiarato a swissinfo Mark Brink, uno degli autori dello studio. «L’unica cosa che potrebbe migliorare la situazione sarebbe di posticipare il primo volto mattutino».

La popolazione è diventata più sensibile

Dalla ricerca è pure emerso che le persone più infastidite dal frastuono degli aerei non sono necessariamente quelle più esposte.

«Ci sono altri fattori più importanti del rumore», ha affermato Georg Thormann, che pure ha contribuito alla ricerca. «C’è pure un aspetto politico. Da quando i voli sulla Germania sono stati vietati, la popolazione è diventata più sensibile».

Inoltre, coloro che non sono contenti del proprio alloggio e coloro che si oppongono agli aerei si lamentano di più.

Altri fattori, quali la fiducia nelle autorità o il fatto di essere proprietario o inquilino, incidono sulla percezione dei rumori degli aerei.

Secondo gli autori dello studio, il livello reale del suono influenza il giudizio della gente solo nella misura del 15 %.

swissinfo e agenzie

Nell’aprile del 2003, i voli sopra la Germania meridionale diretti all’aeroporto di Zurigo-Kloten sono stati vietati dalle 21 alle 7.
Ciò ha costretto le autorità ad instaurare, nell’ottobre dello stesso anno, una rotta d’avvicinamento da sud, che causa maggiori disturbi alla popolazione che vive nella regione dello scalo.

Lo studio è costato 430’000 franchi ed è stato finanziato dall’aeroporto di Zurigo, dall’Ufficio federale della sanità pubblica e dal Dipartimento federale dei trasporti.

Per la ricerca sono state interrogate 3’000 persone residenti in 57 comuni attorno allo scalo.

64 volontari hanno accettato di subire delle esperienze sul sonno. Attraverso degli altoparlanti è stato diffuso il rumore di aerei e di automobili per esaminare le loro reazioni.

Lo studio è stato realizzato tra il 2001 e il 2003. All’epoca, l’aeroporto era chiuso tra mezzanotte e le sei. Da allora, la chiusura è stata anticipata di un’ora la sera.

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