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Inchiesta sui voli della CIA nei cieli svizzeri

Anche la base aerea tedesca di Ramstein sarebbe stata utilizzata dai velivoli della CIA Keystone

Il Ministero pubblico della Confederazione ha aperto un'inchiesta sul transito nello spazio aereo svizzero di presunti velivoli della CIA con a bordo dei detenuti.

Secondo la procura federale esistono sospetti fondati di violazione del territorio svizzero da parte di uno Stato straniero.

Dopo che lo spinoso argomento era già approdato la settimana scorsa in Parlamento, il Ministero pubblico della Confederazione (MPC) ha deciso venerdì di avviare un procedimento di polizia giudiziaria per far luce sui misteriosi voli effettuati negli ultimi anni attraverso lo spazio aereo elvetico.

La procura federale starebbe già cercando da tre settimane di raccogliere informazioni su eventuali attività illegali da parte di velivoli stranieri, impiegati presumibilmente dai servizi segreti americani.

73 voli in 4 anni

Secondo l’Ufficio federale dell’aviazione civile, i presunti aerei della CIA sarebbero transitati ben 73 volte attraverso i cieli svizzeri dal 2001.

Una ventina di voli sarebbero stati effettuati dal Learjet SPAR92, un aereo militare che dispone di un permesso annuale per sorvolare il territorio elvetico.

Quattro volte, tra il 2003 e il 2004, i presunti velivoli dei servizi segreti americani avrebbero inoltre fatto scalo all’aeroporto di Ginevra. In tre casi gli aerei provenivano da Washington e in un caso da Praga.

A far scattare i sospetti e le indagini è stato in particolare il velivolo Learjet SPAR92, che aveva sorvolato per due volte la Svizzera il 17 febbraio 2003, il giorno del rapimento a Milano dell’imam Abou Omar da parte di agenti della CIA.

Proveniente dalla base aerea tedesca di Ramstein, il velivolo era atterrato all’aeroporto italiano di Aviano, prima di ritornare in Germania alcune ore dopo.

Violazione dell’articolo 271

Secondo i sospetti degli inquirenti, molti di questi voli servivano a trasportare prigionieri, ricercati dagli Stati uniti per presunte attività terroristiche.

A detta della procura federale esistono, in tal caso, sospetti fondati di violazione del Codice penale.

In virtù dell’articolo 271 è infatti punibile con la reclusione chiunque trae all’estero una persona – usando violenza, astuzia o minaccia – per consegnarla ad autorità, partiti o organizzazioni analoghe di altri paesi, come pure per metterne in pericolo la vita o l’integrità personale.

L’MPC sta quindi cercando di verificare se vi sono state possibili attività illegali in quest’ambito, ha dichiarato venerdì il portavoce Hansjürg Mark Wiedmer, relativizzando però l’importanza dell’inchiesta.

In questi casi è infatti difficile poter veramente portare qualcuno davanti a un giudice, ha spiegato Wiedmer.

Con questo procedimento la procura federale intende in primo luogo chiarire i fatti, affinché le diverse autorità possano avere la conferma delle varie informazioni riguardanti questa vicenda.

Nessuna risposta dagli USA

Negli ultimi tempi ci sono già stati interventi da più parti in Svizzera.

In particolare, la delegazione delle Commissioni parlamentari di gestione ha chiesto al Consiglio federale un rapporto sul possibile uso della Svizzera e del suo spazio aereo per il trasporto illegale di prigionieri da parte dei servizi segreti degli Usa.

Il governo ha invece chiesto spiegazioni alle autorità americane sul transito e gli atterraggi di aerei civili in Svizzera nel 2003 e 2004. Washington non ha ancora risposto.

Il consigliere agli Stati Dick Marty, incaricato di fornire un rapporto sulla vicenda al Consiglio d’Europa, ha dal canto suo invitato il governo a chiedere con insistenza informazioni precise su tutti i voli riguardanti la Svizzera.

Secondo il «senatore» ticinese essi violerebbero la neutralità della Confederazione.

Martedì Marty ha presentato una relazione sulle presunte carceri segrete della CIA in Europa. Il politico ticinese ha dichiarato che le informazioni di cui dispone hanno rafforzato il sospetto di violazioni dei diritti umani.

swissinfo e agenzie

Il Ministero pubblico della Confederazione ha deciso di aprire un’inchiesta sul transito di presunti velivoli della CIA, con a bordo dei detenuti, attraverso lo spazio aereo svizzero.

Le autorità elvetiche hanno già chiesto chiarimenti all’amministrazione americana in merito ai sorvoli nei cieli svizzeri e a quattro atterraggi all’aeroporto di Ginevra.

Lo scorso 2 novembre, il Washington Post ha annunciato che gli Stati Uniti hanno utilizzato dei campi di prigionia in alcuni paesi dell’Europa dell’est per interrogare sospetti terroristi.

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