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L’AIDS resiste e si espande

La Svizzera ha commemorato il 1. dicembre 2004 la Giornata mondiale dell'AIDS Keystone

L’anno scorso sono stati registrati 300 nuovi casi di AIDS in Svizzera, una ventina in più rispetto al 2003. In futuro il numero potrebbe però aumentare ancora.

L’Ufficio federale della sanità pubblica mette in guardia su una possibile resistenza più marcata del virus ai medicamenti.

Dopo una decina d’anni di curva discendente – il numero era sceso progressivamente dai 735 casi del 1995 ai 199 del 2002 – il grafico dei nuovi casi di AIDS ha invertito la tendenza.

Stando all’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP), le cifre mostrano infatti che i contagi sono nuovamente in aumento.

Dopo i 282 casi del 2003, la Svizzera ha registrato l’anno scorso 300 nuove segnalazioni, di cui 203 uomini e 97 donne.

Malattia in propagazione

Affermazioni precise sullo sviluppo della malattia sono, al momento, difficili da fare.

I dati di un determinato anno includono infatti anche i casi diagnosticati in anni precedenti, scrive l’UFSP.

Così, dei 300 casi registrati nel 2004 solo 124 sono stati effettivamente accertati l’anno scorso. In 80 casi i medici hanno emesso la diagnosi già nel 2003, in 96 casi ancora prima.

Ciononostante, l’UFSP parla di una propagazione dell’AIDS. I dati mostrano “che da qualche tempo, probabilmente anche il numero dei nuovi casi effettivi sta nuovamente crescendo”, si legge nel bollettino.

Virus più resistente

Un possibile motivo a spiegazione del cambiamento di tendenza registrato da un paio di anni a questa parte può essere una maggiore resistenza ai medicamenti.

“Negli ultimi tempi, si è osservato che i pazienti che si sottopongono da anni a terapie combinate antiretrovirali non reagiscono più ai farmaci”, indica la portavoce dell’UFSP Sandra Meier.

Decessi in diminuzione

Dopo aver registrato 90 casi di morte nel 2003 e 96 nel 2002, l’anno scorso è stato meno funesto.

Il numero dei decessi segnalati nel 2004 è ammontato a 58, di cui 43 uomini.

“La forte diminuzione dei decessi dal 1996 si spiega con il ricorso a nuovi trattamenti, che sono molto efficaci”, precisano gli esperti.

Stando all’UFSP, i dati sulle morti per AIDS degli ultimi due o tre anni sono però ancora incompleti.

La prevenzione va continuata

Per quel che concerne la diagnosi, i laboratori hanno segnalato 727 test HIV positivi nel 2004 , 29 in meno dell’anno precedente. Tuttavia, anche in questo caso i dati non sono ancora completi.

Per l’UFSP il numero dei test HIV positivi segnalati “rimane stabile ad alto livello”, sottolinea Meier.

La cifra mostra che non bisogna ridurre l’impegno nelle campagne di prevenzione.

Rapporti eterosessuali

Per il secondo anno consecutivo, i rapporti eterosessuali rappresentano il vettore principale della trasmissione del virus, con un tasso del 42% per gli uomini e del 87% per le donne.

I rapporti omossessuali tra uomini giungono al secondo rango (36%), mentre le iniezioni di droga sono all’origine del 15% dei test positivi nell’uomo e del 7% nella donna.

I cantoni urbani sono i più toccati dalla malattia. In testa a quelli che hanno registrato più decessi si trovano Zurigo (1’729 vittime dal 1983), Ginevra (620) e Berna (575).

swissinfo e agenzie

L’AIDS, o “Sindrome da immunodeficienza acquisita”, è una malattia trasmessa del virus dell’HIV (“Human Immunodeficiency Virus”).

Il virus indebolisce il sistema immunitario distruggendo le cellule responsabili della difesa dell’organismo da malattie e infezioni.

Numerosi medicamenti possono essere combinati per combattere il virus, sebbene la malattia non è al momento guaribile.

300 nuovi casi di AIDS sono stati registrati nel 2004.
282 nel 2003 e 199 nel 2002.
I decessi sono invece stati 58 l’anno scorso, 90 nel 2003 e 96 nel 2002.
Dall’inizio del censimento nel 1983, si sono registrati in Svizzera 8’023 casi di AIDS e 5’529 decessi dovuti alla malattia.
Il vettore principale della malattia rimangono i rapporti eterossessuali.

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