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La Quinta Svizzera non vuole essere dimenticata

Un centinaio di rappresentanti hanno partecipato al Congresso degli Svizzeri all'estero swissinfo.ch

Si è aperto venerdì l’82esimo congresso degli Svizzeri all’estero. Il Consiglio della diaspora elvetica si è espresso su temi politici attuali e ha ribadito l’importanza dei legami con la madre patria.

Per swissinfo è un’occasione per presentare il nuovo forum di discussione in linea.

La libera circolazione delle persone nella nuova Europa, gli accordi bilaterali bis e la revisione del diritto di naturalizzazione dei giovani stranieri.

L’agenda del Consiglio degli Svizzeri all’estero (Cse), riunito venerdì a Winterthur nel canton Zurigo, è particolarmente densa.

Come tradizione vuole, l’82esima edizione del congresso dell’Organizzazione degli Svizzeri all’estero (Ose) si apre con l’intervento del suo presidente Georg Stucky, che dà il benvenuto al centinaio di delegati del “parlamento della Quinta svizzera” presenti.

Il nuovo forum di swissinfo

Stucky introduce rapidamente uno dei temi principali dell’odierna assemblea: la revisione della legge federale sulla radiotelevisione, sulla quale il Consiglio degli Stati si esprimerà in dicembre.

Il presidente dell’Ose ricorda l’importanza di swissinfo/SRI quale piattaforma per far conoscere il nostro paese nel mondo ed esorta il governo a garantire, a lungo termine, il servizio.

“La Confederazione deve assumere i suoi obblighi e coprire metà dei costi di swissinfo”, dichiara Stucky.

Il futuro del portale di informazione online, reso incerto dalle restrizioni budgetarie preannunciate dalla Confederazione, dipenderà dalla decisione dei senatori della Camera dei cantoni.

Georg Stucky approfitta dell’occasione per felicitare il lavoro del direttore di swissinfo Nicolas Lombard, che dopo essere stato in carica per sei anni cederà, il 1. gennaio 2005, il suo posto a Beat Witschi.

Nel suo commiato di fronte al Cse, Lombard sottolinea l’importanza di swissinfo: “L’informazione per gli Svizzeri all’estero è uno dei nostri compiti essenziali e siamo felici di poter sviluppare nuovi campi di collaborazione”.

Dal canto suo, Beat Witschi annuncia una delle novità essenziali del portale online: “Nel nuovo forum aperto sul nostro sito internet, gli espatriati elvetici possono discutere, tra di loro o, se possibile, con i politici, dei temi che li interessano maggiormente”.

Favorevoli all’apertura

“La Svizzera non può risolvere da sola un numero crescente di problemi”, osserva Stucky, introducendo il tema sugli accordi bilaterali bis e Schengen/Dublino, altro piatto forte della giornata.

Dopo aver ascoltato le allocuzioni pro e contro di alcuni consiglieri nazionali intervenuti alla riunione, il Cse si schiera, a larga maggioranza, a favore degli accordi e della libera circolazione delle persone.

“Questa posizione è conforme alla visione dell’Ose di una Svizzera aperta e corrisponde inoltre agli interessi degli Svizzeri all’estero”, sottolinea Stucky.

Il 60% degli espatriati elvetici (circa 370’000 persone) risiedono infatti nei paesi dell’Unione europea (Ue).

In accordo con le parole del consigliere nazionale liberale Jacques-Simon Eggly, secondo cui “non ci sarà un’invasione di barbari dall’est”, il Cse approva l’estensione della libera circolazione delle persone ai dieci nuovi paesi membri dell’Ue.

Per quel che concerne uno dei temi in votazione il prossimo 26 settembre, i deputati del “parlamento della Quinta Svizzera” esprimono un doppio “sì” a favore della naturalizzazione dei giovani stranieri residenti di seconda e di terza generazione.

Manteniamo i “pezzi” di Svizzera all’estero

Dopo essersi rallegrato della scelta di Winterthur quale luogo dell’incontro annuale dell’Ose, ricordando come la Svizzera orientale sia spesso “dimenticata” a causa dei suoi “strani” dialetti, l’ambasciatore della Quinta Svizzera al Dipartimento degli affari esteri (Dfae) di origine appenzellese Peter Sutter, si preoccupa dei tagli previsti dalla Confederazione.

“Nonostante il cattivo stato di salute delle casse federali, dobbiamo garantire l’avvenire delle prestazioni svizzere all’estero”.

Sutter pone l’accento sull’importanza delle Scuole svizzere all’estero (17 in totale), della rivista “Revue Suisse” – organo fondamentale d’informazione sociale e politica – dei servizi per i giovani e delle rappresentanze consolari.

La necessità del voto elettronico

Tra i vari argomenti sollevati, spicca la proposta per l’introduzione, il più rapidamente possibile, del voto elettronico.

Uno strumento che, secondo le parole del presidente dell’Ose Stucky, permetterà di accrescere il tasso di partecipazione politica degli Svizzeri all’estero, attualmente del 19%.

L’Ose spera così di passare dagli attuali 90’000 espatriati aventi diritto di voto a 100’000, la soglia minima richiesta per lanciare un’iniziativa.

Il progetto di armonizzazione dei registri elettorali dei cantoni, indispensabile per permettere il voto elettronico, è stato messo in consultazione nel mese di giugno.

Stucky annuncia inoltre la costituzione del primo gruppo parlamentare degli Svizzeri all’estero, che vedrà la sua nascita il prossimo 22 settembre. Gli 80 deputati, di diverse fazioni, non avranno potere decisionale, ma potranno creare una rete permanente di contatto e comunicazione tra chi vive “fuori” e “dentro” la Svizzera.

Deputati, membri dell’Ose e oratori di spicco – tra cui lo scienziato ed avventuriero svizzero Bertrand Piccard – si ritroveranno sabato per l’assemblea plenaria dell’organizzazione. Tema della giornata: “Innovazione tecnologica – La Svizzera di fronte alla sfida”.

swissinfo, Luigi Jorio, Winterthur

Congresso degli Svizzeri all’estero dal 20 al 22 agosto a Winterthur.
612’562 i cittadini elvetici residenti all’estero, ossia il 10% della popolazione.
381’695 risiedono in paesi europei.
70,8% degli espatriati hanno la doppia nazionalità.
90’000 gli Svizzeri all’estero iscritti per esercitare il diritto di voto.

L’Organizzazione degli Svizzeri all’estero (Ose), fondata nel 1916, è riconosciuta dalle autorità come portavoce della “Quinta Svizzera”.

Informa gli espatriati all’estero tramite la “Revue Suisse”, che quest’anno festeggia i 30 anni di attività.

L’organo principale dell’Ose è rappresentato dal Consiglio degli Svizzeri all’estero, che si compone di 150 delegati delle comunità svizzere all’estero e in patria.

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