
La violenza giovanile: un male che non si ferma ai confini di un Paese

Circa il 17 per cento degli adolescenti zurighesi sono vittime almeno una volta all'anno di atti di violenza fisica o di minacce gravi. Senza grandi differenze tra Zurigo e il resto del cantone, ma meno che in altre città simili in Germania.
Lo rivela uno studio della cattedra di sociologia del Politecnico federale di Zurigo, finanziato dal canton Zurigo ma svolto nell’ambito di un progetto internazionale dell’Istituto di ricerche criminologiche della Bassa Sassonia. E questo spiega il confronto con sei città tedesche: Hannover, Amburgo, Lipsia, Kiel, Stoccarda e Monaco.
La ricerca ha preso in considerazione 2.653 ragazzi nel nono anno scolastico, quindi dai 15 ai 17 anni d’età. Se si distingue tra i diversi tipi di atti di violenza, le aggressioni fisiche senza armi vengono subite dal 7,8 per cento dei ragazzi, il furto dal 5,9 per cento. Meno importante è l’incidenza percentuale delle aggressioni con armi (2,8), del ricatto (2,4) e della violenza sessuale (2,3).
Nella maggior parte dei casi, gli autori di questi atti di violenza sono coetantei delle vittime. Con l’eccezione della violenza sessuale, dove i coetanei sono in minoranza, ma pur sempre il 46 per cento. Nel furto e nei ricatti gli autori agiscono spesso in gruppi. Soltanto in un caso su dieci le vittime denunciano il fatto alla polizia. E questo particolare – hanno sottolineato i ricercatori – influenza le statistiche più ottimistiche allestite dalle autorità.
La maggior parte dei giovani violenti sono maschi e mostrano un’inclinazione superiore alla media verso altri tipi di devianza: consumano alcool più della media, compiono spesso atti di vandalismo e sono attivi nello spaccio di droga.
Molto interessante, sul piano delle motivazioni, è il dato secondo il quale i ragazzi violenti hanno in gran parte subito violenza in famiglia; ed essi stessi sono più spesso anche vittime della violenza fra coetanei. Altri confronti dicono che la violenza tra ragazzi, esercitata sia all’interno che all’esterno della scuola, è più frequente nelle scuole medie di basso ordine (Oberschule e Realschule) che nei licei.
Il confronto tra la città di Zurigo ed il resto del cantone non evidenzia differenze significative (il che fa supporre che i dati potrebbero essere simili anche nel resto della Svizzera). Ma lo studio sottolinea un tasso nettamente inferiore (14,7 per cento di vittime, 16,5 per cento di autori) rispetto alle 6 città tedesche comparate, dove le percentuali oscillano, per le vittime, tra il 17,7 di Lipsia e il 24,5 di Amburgo, e, per gli autori, tra il 17,8 di Monaco e il 28,1 di Hannover.
Silvano De Pietro

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