
Ogi si congeda in Bosnia dai berretti gialli

Ultimo viaggio all'estero come presidente della Confederazione per Adolf Ogi, che è giunto venerdì a Sarajevo, dove ha incontrato ii berretti gialli svizzeri, che lasceranno la Bosnia Erzegovina dopo quattro anni e mezzo.
«La Svizzera – ha affermato nel discorso tenuto nel campo dei berretti gialli nella capitale bosniaca – non può più distanziarsi dai compiti internazionali». Il paese è adulto: prende atto dei problemi che stanno fuori dalla porta di casa, ha aggiunto. «Se si ha un cuore non si può rifiutare una richiesta di aiuto».
È incomprensibile – ha proseguito Ogi – che sia stato lanciato il referendum contro la nuova legge militare. Chi si oppone all’impiego di truppe elvetiche armate in operazioni di pace all’estero è anche contrario a portare calore in questo mondo freddo. «E fa molto freddo, oggi, a Sarajevo», ha aggiunto. Il ministro della difesa ha ringraziato i berretti gialli per l’eccellente prestazione: «sono impressionato». L’impiego del contingente ha sensibilmente migliorato l’immagine della Svizzera all’estero: ha dimostrato che la Svizzera è in grado di lavorare in maniera professionale. Il paese è più coraggioso di una volta: «non ce ne siamo semplicemente rimasti a casa al calduccio», ha concluso.
La missione dei volontari dell’esercito svizzero per conto dell’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE) si conclude il 31 dicembre. Dal luglio 1996, circa 420 militi non armati hanno prestato servizio nei settori del trasporto, della posta e dell’assistenza medica.
Il rappresentante dell’OSCE a Sarajevo Dieter Wolttmann, ha ringraziato la Svizzera per il contributo. Per la Bosnia – ha aggiunto – la Svizzera può essere un modello di convivenza pacifica tra gruppi culturali diversi. L’organizzazione ha già espresso la propria riconoscenza per l’operato dei berretti gialli in una lettera indirizzata a Ogi in novembre. Questa mattina la delegazione elvetica ha incontrato rappresentanti dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR). In seguito Ogi si è intrattenuto con i membri della presidenza collegiale bosniaca.
Il capo del Dipartimento federale della difesa era accompagnato dal capo di Stato maggiore generale, Hans-Ulrich Scherrer, dal presidente della Commissione di politica di sicurezza del Consiglio nazionale Boris Banga e dalla senatrice vodese radicale democratica Christiane Langenberger.
swissinfo e agenzie

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