The Swiss voice in the world since 1935

Quali responsabilità giuridiche per i fornitori di accesso Internet?

Non sono molto chiare le responsabilità dei fornitori di accesso Internet. Nella foto d'archivio, un corso di Internet in una scuola Keystone

Gli Internet Service Provider elvetici chiedono urgentemente alla Confedererazione una normativa compatibile a quella europea che definisca chiaramente le loro responsabilità a livello penale.

Occorre agire urgentemente per definire con precisione la responsabilità penale degli Internet Service Provider. A questa perentoria conclusione è giunto un rapporto redatto da una trojka di professori universitari su mandato dell’Union Inside Telecom, organizzazione che rappresenta gli interessi dei principali operatori svizzeri del settore. Di questa fanno parte, tra l’altro, Diax, Orange, Sunrise e Worldcom.

Secondo la perizia, la legislazione attuale comporta un’ “insopportabile mancanza di chiarezza” per le imprese svizzere attive nel settore delle telecomunicazioni che offrono collegamenti ad internet.

L’insicurezza giuridica riguarda da un lato le norme penali applicabili e dall’altro i presupposti per l’eventuale punibilità del provider nel caso concreto, ha sottolineato il professor Niggli dell’università di Friburgo.

Molte importanti questioni non troverebbero una precisa definizione: dal regime penale a cui gli operatori devono essere sottoposti (attuale diritto dei media?) alla precisa definizione dei contenuti punibili (pornografia dura, discriminazione razziale, atti violenti); dai problemi che sorgono nel caso in cui il provider all’origine del comportamento punibile abbia sede all’estero fino alle questioni di competenza giudiziaria.

“Tutti questi problemi giuridici si alimentano a vicenda”, ha detto Niggli, secondo cui, per rimediare all’attuale incertezza, l’unica via sarebbe una normativa a livello federale.

Per i provider elvetici bisogna dotarsi di un quadro legale in tempi brevi anche per motivi economici. Le nuove tecnologie che presto arriveranno sul mercato, come la possibilità di accedere ad internet per televisione o i nuovi servizi offerti dal sistema UTMS, impongono scelte aziendali di vitale importanza:

“È necessaria la certezza del diritto prima di poter investire somme miliardarie”, ha osservato il vicepresidente dell’Union, René Burgener che si è detto contrario all’elaborazione di un codice di comportamento che non ha forza di legge. Questa è la soluzione attualmente in vigore, un codice messo a punto dall’Ufficio federale di giustizia il cui rispetto, secondo Niggli, non mette in nessun caso al riparo i provider da eventuali sanzioni penali.

Per la sessione parlamentare di dicembre l’Union Inside Telecom intende presentare, tramite un deputato che si farà portavoce dei suoi interessi e di cui Burgener non ha voluto fare il nome, una propria proposta di legge.

L’obiettivo è quello di introdurre una normativa compatibile con il diritto europeo che in pratica escluda ogni responsabilità penale degli Access-Provider per contenuti illegali. Gli Hosting-Provider potrebbero invece essere punibili nel caso in cui non blocchino questi contenuti nonostante ne fossero a conoscenza, ma in ogni caso non dovrebbero essere tenuti ad attuare misure preventive.

Luca Hoderas

Articoli più popolari

I più discussi

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.

Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR