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Ripartito il campionato di calcio in Svizzera. San Gallo e Basilea le squadre favorite

Vincitore dell'ultimo titolo di campione svizzero, il San Gallo parte favorito anche per questa stagione. Keystone

Campionato di calcio controcorrente, quello svizzero, che riprende dopo poche settimane di pausa, quando tutti sono in vacanza. Inoltre, sembra impostato all'insegna del massimo risparmio, mentre negli altri paesi aumentano investimenti e interesse.

Basta guardare sommariamente i preventivi finanziari annunciati dalle 12 partecipanti alla serie A per rendersene conto: a parte i campioni uscenti del San Gallo, che hanno leggermente ritoccato le somme a loro disposizione nella speranza soprattutto di riuscire ad agganciare il ricco treno della Champions League, e l’ambizioso Basilea che sogna, dopo un ventennio di “vacche magre”, di poter nuovamente portarsi ai massimi livelli, tutte le altre squadre hanno rivisto – verso il basso – le loro posizioni. Hanno ridotto i budget o condotto campagne di rafforzamento di basso profilo.

Gli esempi principali vengono dal Grasshopper, la squadra più titolata e prestigiosa dell’intero panorama nazionale. Dopo il “flop” dello scorso anno ha ridimensionato le cifre a disposizione della prima squadra e, di conseguenza, ridotto l’organico a disposizione dell’allenatore Zaugg, riducendo, tra l’altro, del 50 percento il parco stranieri.

Stesso discorso anche per il Servette alle prese con irrisolti problemi di organizzazione interna e reduce anch’esso da una stagione non proprio edificante. Per non parlare di Losanna e Xamax, la cui attuale situazione economica induce a considerarle, a questo punto, delle “ex grandi”.

Uniche squadre in controtendenza, dicevamo, i campioni del San Gallo ed il Basilea. I primi non tanto grazie ad eclatanti operazioni di mercato quanto al fatto di essere riusciti a conservare praticamente intatta l’intelaiatura del bel collettivo che ha dominato la passata stagione e che, a questo punto, riparte come favorito numero uno per la riconquista del titolo.

Il Basilea, invece, pur nei limiti imposti dalla ristrettezza dei tempi a disposizione e dalle modeste disponibilità di un club elvetico, ha cercato di rinforzare il più possibile la rosa a disposizione di Christian Gross mediante gli ingaggi di un lotto di giocatori con i quali puntare nettamente al titolo e, nel contempo, compensare le importanti partenze di Yakin e Zuberbuehler che, alla stregua di altri tre nazionali, (Türkyilmaz, Patrick Müller e Celestini) sono stati attratti da più remunerativi e combattuti tornei continentali.

Il Ticino può dal canto suo affrontare con una certa tranquillità la serie A: la sua unica rappresentante – il Lugano – dopo un eccellente torneo di promozione-retrocessione ha ritoccato nel modo giusto l’organico a disposizione del tecnico Morinini, con un poker di arrivi (L. Magnin, Lubumba, Biaggi e Moukwelle) in grado di valorizzare ulteriormente un collettivo già di ottima qualità e che solo le beghe societarie hanno impedito lo scorso anno di far rendere al meglio. Che siano proprio i bianconeri la grande sorpresa del torneo?

Mauro Rossi

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