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Riuscita l’iniziativa per l’espulsione dei criminali stranieri

Secondo l'UDC, il cartellone elettorale con la pecora nera ha ottenuto un successo senza precedenti Keystone

L'Unione democratica di centro afferma di aver raccolto, in tre mesi, oltre 200'000 firme per la sua iniziativa popolare "Per l'espulsione degli stranieri che commettono reati".

Secondo il maggiore partito svizzero, la raccolta delle firme è stata favorita dall’attenzione suscitata dal controverso manifesto elettorale raffigurante una pecora nera scacciata a pedate dalla Svizzera.

A sei giorni dalle elezioni federali, l’Unione democratica di centro (UDC) ha annunciato lunedì che il testo dell’iniziativa è già stato sottoscritto da oltre 200’000 persone sull’arco di soli tre mesi. Finora 90’000 firme sono già state convalidate.

Nel corso di una conferenza stampa tenuta a Berna, rappresentanti dell’UDC hanno reso noto di voler comunque continuare la raccolta delle firme fino alla fine dell’anno e di avere l’intenzione di depositare l’iniziativa alla Cancelleria federale soltanto nel febbraio 2008. Il termine ufficiale per la consegna delle 100’000 firme necessarie alla riuscita del progetto scade il 10 gennaio 2009.

Secondo quanto comunicato dal presidente dell’UDC Ueli Maurer, soltanto 5000 formulari sono stati rispediti senza firme, nonostante l’azione lanciata dai Giovani socialisti, che hanno invitato la popolazione ha boicottare l’iniziativa promossa dal partito che rappresenta la destra nazionalista.

L’iniziativa chiede che vengano privati del permesso di soggiorno in Svizzera tutti gli stranieri condannati per assassinio, stupro, brigantaggio, traffico di droga, effrazione, tratta di esseri umani o abuso delle prestazioni sociali. In caso di espulsione non dovrebbero inoltre poter rimettere piede sul territorio elvetico per un periodo di 5-15 anni o di 20 anni in caso di recidiva.

Ringraziamento agli altri partiti

Annunciando il successo dell’iniziativa, il consigliere nazionale dell’UDC Toni Brunner ha colto l’occasione per “ringraziare” gli altri partiti che, con i loro ripetuti attacchi, hanno attirato l’attenzione dell’opinione pubblica sulle rivendicazioni della maggiore formazione politica svizzera.

Al centro delle controversie durante la campagna elettorale vi è stato in particolare un manifesto dell’UDC, in cui vengono raffigurate delle pecore bianche che scacciano a pedate dalla Svizzera una pecora nera.

Questo manifesto, accusato di violare la legge su razzismo, è stato duramente criticato dagli altri partiti di governo, come pure dalla presidente della Confederazione Micheline Calmy-Rey e dal relatore dell’ONU contro il razzismo Doudou Diène.

A detta del rappresentante delle Nazioni unite il manifesto raffigurante una pecora nera «è tale da suscitare odio razziale». Il mese scorso Diene aveva inoltre dichiarato che il “ritiro del manifesto sarebbe più conforme all’immagine consolidata della Svizzera quale paese rispettoso dei diritti umani”.

Successo senza precedenti

Questi attacchi hanno fatto quadruplicare e persino quintuplicare il numero delle firme in favore dell’iniziativa, ha sostenuto Toni Brunner. A suo avviso, il manifesto in questione entrerà nella storia dell’UDC come uno dei messaggi elettorali che hanno avuto maggiore successo.

“Mi aspettavo che alcuni nemici accaniti dell’UDC e alcuni antirazzisti incapaci di discernimento si sarebbero rifiutati di capire il messaggio di questo manifesto”, ha affermato il consigliere nazionale sangallese.

Toni Brunner se l’è inoltre presa con i mezzi d’informazione stranieri, colpevoli – a suo modo di vedere – d’aver scritto articoli “teleguidati dalla sinistra e in parte assolutamente inveritieri”.

swissinfo e agenzie

Il ministero pubblico del canton Zurigo non darà seguito alla denuncia inoltrata dal Partito del lavoro (PdL) cantonale contro il manifesto elettorale dell’UDC raffigurante tre pecore bianche che scacciano una pecora nera da un campo rossocrociato.

Secondo la procura zurighese, il cartellone non viola il Codice penale. L’articolo 261bis, che punisce la discriminazione razziale, si applica in caso di attacchi contro razze, etnie o religioni. Gli stranieri non possono invece essere considerati, nel loro insieme, un gruppo protetto da questa norma penale.

A detta del ministero pubblico, essere contro gli stranieri non significa necessariamente essere razzista. L’iniziativa dell’UDC mirerebbe soprattutto ad inasprire la legge sugli stranieri.

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