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Schengen, una protezione dei dati che preoccupa

Una volta registrata nel SIS II, una persona ha poche possibilità di uscirne. imagepoint

I commissari cantonali incaricati della protezione dei dati avvertono: il popolo elvetico non è sufficientemente protetto contro le possibili derive del Sistema d'informazione di Schengen SIS II.

Mentre la Svizzera si sta preparando all’adesione al sistema, prevista per il 2008, i commissari chiedono maggiori controlli.

Dopo il «sì» popolare nel 2005 all’adesione allo spazio di Schengen, la Svizzera si prepara ad essere allacciata al Sistema d’informazione di Schengen della seconda generazione (SIS II), una piattaforma europea che consentirà agli inquirenti di accedere alla banca dati di 27 paesi (450 milioni di persone).

Gli errori o addirittura gli abusi del sistema non sono tuttavia da escludere, vista la mancanza di mezzi finanziari e di personale. È l’avvertimento dato dall’Associazione svizzera dei preposti alla protezione dei dati, durante una conferenza stampa tenutasi mercoledì a Zurigo.

Il SIS II – ha indicato il presidente dell’associazione dei commissari, Bruno Baeriswyl – «comporta dei rischi molto grandi».

«Negli ultimi anni, le autorità elvetiche si sono concentrate a rafforzare la sicurezza e a migliorare la difesa alle frontiere. Ma non hanno prestato sufficiente attenzione alla protezione dei diritti individuali», ha dichiarato a swissinfo.

Criteri d’iscrizione diversi

Una volta registrate nel SIS II, le persone hanno rare possibilità di uscirne. Bruno Baeriswyl ha sottolineato che i dati sono a disposizione di molti più organi e sono salvaguardati per un periodo più lungo rispetto al primo sistema SIS. Ci vogliono dunque «maggiori controlli».

Inoltre, non tutti i paesi seguono gli stessi criteri al momento dell’iscrizione preventiva di una persona nella loro banca dati. Una differenza che secondo i commissari cantonali svizzeri può condurre a delle disparità di trattamento.

Svizzera in ritardo

Gli addetti elvetici alla protezione dei dati hanno voluto precisare che non mettono affatto in discussione l’utilità di un sistema transfrontaliero, definito uno strumento «sensato» contro la criminalità.

Hanno però espresso i loro dubbi dopo aver osservato che gli altri paesi consacrano più mezzi e più personale all’applicazione di SIS II.

«L’Europa si impegna molto per salvaguardare il diritto fondamentale alla privacy. È nostro compito fare in modo che anche la Svizzera si porti allo stesso livello dei paesi europei», afferma a swissinfo Bruno Baeriswyl.

In Svizzera, solamente 40 impieghi a tempo pieno si occupano della protezione dei dati a livello federale o cantonale. In alcuni cantoni è attivo solamente un commissario a tempo parziale.

Per potersi allacciare al sistema, i cantoni dovranno quindi colmare le lacune. L’Unione europea esige infatti che i commissari addetti alla protezione dei dati siano indipendenti e possano effettuare i loro controlli senza restrizioni.

«Come può un commissario cantonale essere «indipendente» se non dispone delle risorse per condurre il suo lavoro?», s’interroga Ursula Stucki, vice presidente dell’associazione.

Ritardi

SIS II, la cui applicazione consentirà di abolire i controlli alle frontiere interne dello spazio Schengen, doveva inizialmente entrare in servizio nel marzo dell’anno prossimo. A causa di ritardi non sarà però operativo prima della fine del 2007.

All’inizio del 2006, 750’000 persone indesiderate o ricercate dalla giustizia erano iscritte nel SIS I. Per loro l’accesso allo spazio Schengen era vietato.

swissinfo e agenzie

Il Sistema d’informazione di Schengen (SIS) è una banca dati elettronica utilizzata in rete. Consente agli attuali quindici Stati membri di accedere a oltre 13 milioni di dati.

IL SIS serve a mantenere un livello di sicurezza elevato all’interno dello spazio di Schengen e a facilitare la cooperazione tra gli organi di polizia e quelli giudiziari. È inoltre utile per la gestione dei flussi migratori.

La seconda generazione del sistema sarà operativa non prima della fine del 2007. Questo SIS II è uno strumento tecnico al quale la Svizzera non può rinunciare, se vuole integrarsi allo spazio Schengen e abolire così i controlli alle frontiere.

SIS II rafforza in effetti il dispositivo d’identificazione delle persone, in particolare grazie alla registrazione di dati biometrici. Le informazioni non potranno tuttavia essere custodite per più di 5 anni.

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