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Vincere o dire addio al Mondiale 2010

Inler, Huggel e Yakin si allenano sotto la direzione di Ottmar Hitzfeld Keystone

Umiliata dal Lussemburgo un mese fa a Zurigo (1-2), la nazionale svizzera di calcio deve imperativamente conquistare la posta piena, sabato a San Gallo, contro la Lettonia. In caso di sconfitta o pareggio, per Ottmar Hitzfeld e i suoi pupilli il Mondiale 2010 in Sudafrica rimarrà una chimera.

L’amarezza è ancora presente. Tenace e profonda. La sconfitta contro il Lussemburgo, una delle più brutte disfatte del calcio svizzero, lascerà a lungo delle tracce nelle menti dei giocatori rossocrociati.

Il solo rimedio capace di attenuare un po’ il trauma è conosciuto: una vittoria contro la Lettonia e almeno un pareggio in Grecia mercoledì prossimo. Una scommessa che si può vincere, a patto di non lasciarsi paralizzare dalla pressione, che sabato all’AFG Arena di San Gallo (fischio d’inizio alle 17.45) sarà sicuramente terribile.

“È chiaro che la pressione è solo su di noi. Tutti si aspettano una reazione da parte nostra”, conferma Michel Pont, viceallenatore della nazionale.

Naufragio collettivo

Ottmar Hitzfeld ne è cosciente e lo ha ripetuto più volte: contro il Lussemburgo la selezione rossocrociata è venuta meno a livello mentale ed è naufragata collettivamente. Il commissario tecnico non può però sanzionare in corpore la sua squadra.

Tranquillo Barnetta, poco brillante nelle ultime partite in maglia rossocrociata, e il portiere Diego Benaglio, autore di un errore in occasione della prima rete lussemburghese, avranno diritto a una chance supplementare.

Il tecnico tedesco ha comunque operato qualche cambiamento. Fuori Alain Nef, Fabio Coltorti e Johan Vonlanthen, che non giocano regolarmente nelle loro squadre di club. Valentin Stocker, giovane talento del Basilea, è dal canto suo stato messo a disposizione della Under 21, che sabato contro la Spagna si gioca la qualificazione per gli Europei del 2009.

Ludovic Magnin, che come da lui stesso ammesso ha giocato come una “schiappa” contro il Lussemburgo, potrebbe cedere il posto a Christoph Spycher. Stephan Liechtsteiner, Valon Behrami e Benjamin Huggel dovrebbero partire titolari.

Hitzfeld ha pure convocato per la prima volta in nazionale il centrocampista Fabian Lustenberger (Hertha Berlino) e il portiere Marco Wölfli (Young Boys). Ritrova pure la maglia rossocrociata il ticinese Alberto Regazzoni (Young Boys).

Senza Müller e Senderos

Patrick Müller (Monaco) e Philippe Senderos (Milan), i due pilastri della difesa centrale dell’era Köbi Kuhn, non hanno ancora trovato grazia agli occhi di Ottmar Hitzfeld. L’ex allenatore del Bayern Monaco ha sempre affermato che chiamerà in nazionale solo giocatori allineati con regolarità nei loro club, ciò che non è il caso dei due ginevrini. Contro la Lettonia, la Svizzera avrà a disposizione solo tre difensori centrali (Stéphane Grichting, Johan Djourou e Mario Eggimann).

“L’allenatore prende questo rischio sapendo che può sempre richiamare qualcuno all’ultimo momento. È vero che Djourou non gioca molto con l’Arsenal. Hitzfeld ha però voluto ridare fiducia a questo gruppo”, afferma Michel Pont.

Nessun alibi

Al di là dei singoli, per questa partita dell’ultima spiaggia contro la Lettonia sarà importante soprattutto lo spirito di gruppo. Ogni giocatore dovrà pienamente assumersi le sue responsabilità, contrariamente a quanto accaduto contro il Lussemburgo. “I giocatori si sono forse aggrappati all’immagine di Hitzfeld. Si sono detti che con un allenatore come lui non sarebbe potuto succedere nulla”, sostiene Michel Pont.

E se i nazionali rossocrociati vorranno dimostrare il loro valore dovranno anche smetterla di nascondersi dietro a supposti errori da parte del tecnico, come osservato dall’ex giocatore internazionale Alain Sutter nella SonntagsZeitung: “L’arrivo di Ottmar Hitzelfd è la miglior cosa che poteva succedere alla Svizzera. Il suo palmares è fuori discussione. I giocatori non hanno più nessun alibi e non possono chiamare in causa l’allenatore come è spesso successo negli ultimi due anni della gestione Kuhn”.

Virtù da ritrovare

Per rimanere a galla e poter continuare a sperare di partecipare alla festa sudafricana nel 2010, la Svizzera dovrà ritrovare le virtù di cui ha dato prova questi ultimi anni: “Se non scendiamo in campo molto disciplinati e con una volontà di ferro siamo una squadra molto vulnerabile. È la grande lezione che dobbiamo imparare dal disastro contro il Lussemburgo: appoggiarsi solo sulle nostre qualità calcistiche non basta”, sostiene Michel Pont.

La Svizzera ha certamente i mezzi per rialzare la testa contro la Lettonia e ritrovare così nuove dinamiche.

Il compito non sarà però facile: “La Lettonia è molto ben organizzata in difesa. Il nostro gioco è soprattutto basato sul contrattacco e perciò non è un avversario ideale, avverte Michel Pont. Dovremo essere ineccepibili dal punto di visto della concentrazione, della volontà e della fiducia. È la sola ricetta per farcela”.

swissinfo, Samuel Jaberg
(traduzione di Daniele Mariani)

Numero 63 nella classifica mondiale della FIFA, la Lettonia è una squadra con argomenti più solidi del modesto Lussemburgo da far valere sul campo.

La maggior parte dei giocatori della formazione baltica hanno vissuto la formidabile avventura del 2004 in Portogallo. La qualificazione al campionato europeo, dopo uno spareggio vittorioso contro la Turchia, era stata un’impresa straordinaria per questo piccolo paese di 2,3 milioni di abitanti.

L’epopea del 2004 deve molto all’allenatore Aleksandrs Starkovs, carismatico e intelligente. La sua partenza al termine degli Europei ha coinciso con una fase più difficile per la nazionale lettone, che ha subito dure sconfitte nelle qualificazioni per la Coppa del mondo 2006 e gli Euro 2008.

Richiamato alla testa della squadra nel 2007, Starkovs intende rivivere un nuovo sogno con questa compagine di veterani, la cui figura di prua è il portiere Maris Verpakovskis, di 29 anni.

Con un punto in due partite, la Svizzera è al penultimo posto nella classifica gruppo 2 delle eliminatorie europee per i Mondiali 2010 in Sudafrica.

La Grecia è in testa con 6 punti, seguita da Israele (4), Lettonia (3) e Lussemburgo (3). Il fanalino di coda è la Moldavia che, avendo subito due sconfitte, finora non ha ottenuto nemmeno un punto. Ogni squadra deve ancora giocare 8 partite.

I vincitori di ognuno dei 9 gruppi delle eliminatorie saranno qualificati direttamente per la Coppa del mondo. I secondi in classifica disputeranno degli incontri di spareggio (andata e ritorno).

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