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“La Rentenanstalt non ha nascosto miliardi”

Un improvviso bisogno di trasparenza. Rentenanstalt

L'assicuratore ha pubblicato i dati riguardanti i versamenti alla clientela tra il 1995 e il 2001.

La Rentenanstalt intende così rispondere alle accuse di mancanza di trasparenza, in merito ai proventi realizzati sui capitali pensionistici.

Sulla scia delle polemiche sorte attorno al tasso minimo di rimunerazione dei fondi del Secondo pilastro, la Rentenanstalt ha rilevato di avere versato tra il 1985 e il 2001 a favore della clientela 21 miliardi di franchi a titolo di prestazioni ed eccedenze.

«Una cifra che supera il 95 per cento dei proventi complessivi» di circa 22,9 miliardi di franchi conseguiti in tale lasso di tempo.

Rendimento medio del 6 percento

La pubblicazione dei dati interni è una risposta alle accuse di saccheggio delle rendite e di mancanza di trasparenza moltiplicatesi dopo l’annuncio del progetto del Consiglio federale di ridurre dal 4 al 3 per cento il tasso minimo di rimunerazione dei fondi delle casse pensioni, ha detto Roland Chlapowski, presidente della direzione della Rentenanstalt.

I 22,9 miliardi costituiscono i proventi realizzati in 17 anni sui capitali investiti, ha osservato Ruedi Bodenmann, responsaible della divisione rischi. Essi rappresentano un rendimento medio del 6 per cento.

L’onere per i costi non coperti e la costituzione delle riserve hanno raggiunto ciascuno 1,5 miliardi di franchi (0,4 per cento). Alla Rentenanstalt sono rimasti 845 milioni di franchi, pari allo 0,2 per cento dell’intero importo, somma destinata alla copertura dei costi relativi al capitale a rischio.

Le riserve relative all’oscillazione di valore dei capitali investiti, alimentate durante l’euforia delle Borse nella seconda metà degli anni ’90, sono diminuite drasticamente.

Dai 5,5 miliardi del 2000 sono passate a 1,9 miliardi l’anno scorso. E da allora si sono fuse ulteriormente. «La Rentenanstalt non ha sottratto miliardi agli assicurati», ha sottolineato Bodenmann.

Irrealistico un tasso del 4 percento

Il rendimento offerto dalla Rentenanstalt è solo leggermente inferiore all’indice di riferimento Pictet-LPP, ha proseguito Bodenmann. Sono stati presi provvedimenti per affrontare la debolezza dei mercati e il peso delle azioni nel portafoglio è stato portato da più del 17 per cento, l’anno scorso, al 7 per cento.

Viste le condizioni, Chlapowski ha riaffermato il suo sostegno alla riduzione del tasso minimo di rendimento prevista dal Consiglio federale. Nel contesto finanziario attuale un tasso del 4 per cento è economicamente irrealistico, ha ripetuto il presidente della direzione del gruppo zurighese.

Il tasso dei collocamenti senza rischio, in linea con quello delle obbligazioni della Confederazione a dieci anni, attualmente è del 3 per cento. Rendimenti più alti comportano rischi e non possono essere garantiti.

Secondo Chlapowski, agli assicuratori dovrebbe inoltre essere concessa una sottocopertura temporanea, come è già il caso per le casse pensioni autonome.

Il presidente della direzione auspica a lunga scadenza una soluzione flessibile dei rendimenti basata sull’evoluzione del tasso dei collocamenti senza rischi.

Chlapowski ha ribadito che il gruppo rimane solido, nonostante la caduta dei mercati e che è in grado di onorare tutti i propri impegni.

swissinfo e agenzie

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