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“Troppa propaganda da parte delle autorità”

Gian Marino Martinaglia, Dylan Karlen e Markus Erb (da sin.) del comitato "Cittadini per i cittadini" Keystone

Il Consiglio federale non deve immischiarsi nelle campagne di voto. È l'obiettivo del comitato «Cittadini per i cittadini».

I fautori dell’iniziativa popolare “Sovranità popolare senza propaganda di governo” hanno fatto sentire tempo fa a Berna la loro voce in vista della votazione del primo giugno prossimo. L’associazione “Cittadini per i cittadini” vuole rimettere in causa la politica d’informazione del Consiglio federale.

Negli ultimi anni, la propaganda delle autorità ha assunto proporzioni spaventose, hanno criticato i rappresentanti del comitato d’iniziativa. È inammissibile che, in nome dell’informazione, si influenzi in questo modo l’opinione del popolo, ha sottolineato il ticinese Gian Marino Martinaglia.

La crescente frequenza con cui i membri del governo intervengono nella campagna che precede la votazione suscita il disappunto degli iniziativisti. A loro modo di vedere, tutto ciò non ha più nulla a che vedere con il fatto che il popolo deve conoscere la posizione del governo su un determinato progetto.

Intervenendo nella campagna, il Consiglio federale – affermano gli iniziativisti – si trasforma in «avversario di una parte della popolazione».

“Museruola” in causa

Il presidente dell’associazione «Cittadini per i cittadini» Markus Erb ha poi denunciato una “manipolazione”: il fatto che il testo del progetto in votazione sia stato definito “iniziativa museruola”.

La vera museruola – ha detto – risiede nel controprogetto all’iniziativa, messo a punto dal parlamento. Infrangendo la separazione dei poteri, questo testo vuole infatti vietare al governo di formulare una raccomandazione di voto diversa da quella dell’Assemblea federale.

Il controprogetto, assolutamente «inopportuno», aumenterà ulteriormente il flusso della comunicazione già eccessivo dell’esecutivo, ha ammonito Erb. I “Cittadini per i cittadini” prevedono inoltre di lanciare un referendum contro questo progetto in caso di rifiuto in votazione del loro testo.

Silenzio radio

L’iniziativa esige da governo e amministrazione federale che si «astengano da ogni attività informativa e di propaganda a partire dal momento in cui i dibattiti parlamentari sono terminati». Sola eccezione: una breve e unica informazione alla popolazione da parte del capo del dipartimento competente e l’opuscolo esplicativo del Consiglio federale, inviato al corpo elettorale.

L’associazione, che si definisce apolitica, garantisce di disporre soltanto di pochi mezzi per finanziare la sua campagna. “Nessun partito ci ha fatto regali”, ha garantito Erb, rifiutando comunque di fornire particolari sull’entità del “tesoretto” a sua disposizione.

swissinfo e agenzie

Sull’iniziativa “Sovranità del popolo senza propaganda di governo” il popolo svizzero si esprimerà il prossimo 1° giugno. Trattandosi della modifica di un articolo costituzionale, per essere approvata deve ottenere l’appoggio della maggioranza del popolo e dei cantoni.

Se l’iniziativa non fosse approvata, entrerà in vigore la revisione della legge sui diritti politici approvata dal parlamento come controprogetto indiretto all’iniziativa.

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