
Agenzie Usa contro Trump, caldo record colpa dell’uomo
(Keystone-ATS) Il caldo record è colpa dell’uomo e senza un drastico taglio delle emissioni di gas serra le temperature sono destinate ad aumentare ancor più drammaticamente nei prossimi anni.
L’allarme è contenuto in un rapporto degli scienziati di ben 13 agenzie federali statunitensi – dalla Nasa alla Noaa (la National Oceanic and Atmospheric Administration) – che contraddicono le posizioni fin qui assunte dal presidente americano Donald Trump. Tanto che in molti nella comunità scientifica temono una censura del documento.
Intanto a pubblicare il testo ci ha pensato il New York Times. Si tratta di oltre 500 pagine di analisi dettagliata della situazione climatica negli Stati Uniti, redatte nell’ambito del National Climate Assessment che va presentato obbligatoriamente al Congresso ogni quattro anni.
Il testo è stato già avallato dall’Accademia Nazionale delle Scienze che per renderlo pubblico attende l’autorizzazione dell’amministrazione Trump. Amministrazione che però, proprio la scorsa settimana, ha comunicato ufficialmente alle Nazioni Unite di voler abbandonare l’accordo di Parigi sul clima, una delle principali promesse fatte dal presidente Usa in campagna elettorale. Anche se tecnicamente l’uscita dall’intesa non sarà possibile prima del 2020.
Il messaggio contenuto nel rapporto che imbarazza la Casa Bianca è chiarissimo: non c’è dubbio che gli effetti dei cambiamenti climatici siano tangibili già ora. Negli ultimi decenni infatti le temperature medie in America sono aumentate rapidamente e drasticamente, mai così da 1.500 anni. In particolare, negli ultimi 150 anni si è registrato un aumento di quasi 0,9 gradi centigradi, con un’accelerazione notevole a partire dal 1980.
Gli scienziati spiegano che non si tratta di cicli naturali, ma dell’effetto dell’inquinamento. “Le prove dei cambiamenti climatici sono oramai abbondanti, dall’alto dell’atmosfera alla profondità degli oceani. E ci sono molte prove – si sottolinea – che dimostrano come le attività dell’uomo, specialmente le emissioni di gas serra, siano le principali responsabili dei cambiamenti delle temperature osservati”.
La comunità scientifica, quindi, mette in guardia dal fatto che attualmente per la fine del secolo è previsto un aumento delle temperature di due gradi centigradi. E sottolinea come anche in presenza di uno stop immediato delle emissioni di gas serra ci sarà comunque un surriscaldamento di almeno 0,3 gradi centigradi.