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Basilea campione

Un sostegno incondizionato da parte dei fan e degli sponsor ha sostenuto il Basilea verso il successo Keystone

Con tre turni di anticipo il Basilea si assicura lo scudetto e l'accesso alla Champions League.

Delirio collettivo in riva al Reno per un titolo di campioni svizzeri che mancava da 22 anni. La capitale elvetica del calcio torna ad essere Basilea, con i renani di Christian Gross che, vincendo 3-0 al Neufeld (autorete di Berisha, e gol di Tum e Koumantarakis) di Berna contro lo Young Boys, si sono cuciti addosso lo scudetto con tre turni d’anticipo. Vincendo il campionato i rossoblù accederanno ai preliminari di Champions League, il più importante e remunerativo torneo continentale per club.

Dal Neufeld al St. Jakob Park

Alle 20.48 di mercoledì 24 aprile 2002 – al fischio dell’arbitro Bertolini – il piccolo stadiolo della periferia bernese si è trasformato in un vulcano in eruzione (11’600 i paganti!), a tinte rossoblù. Oltre cinquemila fans basilesi hanno infatti raggiunto il vetusto impianto sportivo per dare libero sfogo alla loro gioia.

E dire che un centinaio di chilometri più a nord est, proprio a Basilea, vi è il St. Jakob Park, gioiello tecnologico che avrebbe potuto ospitare il match-scudetto in un’atmosfera ben diversa. Al lussuoso St. Jakob Park vi sarà tempo per festeggiare, mentre la festa andata in scena al Neufeld si è rivelata più genuina perché la partita ha preso subito una buona piega, dopo 15 minuti di gioco i renani vincevano già 2-0.

Niente schermi giganti in città

Nessuna festa ufficiale e nemmeno schermi giganti in città. La scaramanzia, comprensibile ci mancherebbe per quanto ormai superflua, con la scelta del Basilea però non c’entra nulla: il fatto è che la consegna della coppa ai nuovi campioni avverrà solo l’8 maggio all’ultima gara casalinga contro il Lugano.

La città delle più grandi industrie farmaceutiche svizzere è stata un bailamme di cori e canti, strombazzate di clacson e bandiere rossoblù in ogni dove. La squadra, in ritorno dalla Capitale, è stata attesa da migliaia di fans festanti nella Markplatz e Barfüsserplatz, da dove sono partiti i festeggiamenti, anche se non ufficiali. Raggianti i giocatori, Koumantarakis e Gimenez in primis, con Christian Gross che si è lasciato andare fumandosi un grosso sigaro.

Una squadra dai 4 continenti

Sono 25 i giocatori tesserati per il Basilea con giovani provenienti da quattro dei 5 continenti: Africa (Koumantarakis, Atouba, Aziawonou), Sudamerica (Gimenez), Oceania (Ergic e Chipperfield) oltre all’Europa (König, terzo portiere slovacco). A tutti questi vanno aggiunti giocatori svizzeri come i fratelli Yakin o Cravero, Cantaluppi o Barberis, Quennoz o Züberbühler.

Nel 1994 i renani si trovavano ancora invischiati nelle “sabbie mobili” della Lega Nazionale B. Ora, dopo la costruzione del nuovo stadio (St. Jakob Park, capienza 35’000 posti, tutti a sedere) il Basilea ha scalato il palazzo del pallone rossocrociato. Nella notte i fans rossoblù intonavano canti propiziatori per centrare il ‘Grande Slam’: il Basilea è in finale di Coppa svizzera con il Grasshopper e il match conclusivo si giocherà (ma guarda un po’?) al St. Jakob Park.

Da Benthaus a Gross, da Odermatt a Gimenez

Quello che si è cucito addosso ieri sera è il nono scudetto della storia renana dopo i successi nel ’53, ’67, ’69, ’70, ’72, ’73, ’77 e 1980. Proprio 22 anni fa Benthaus guidava il glorioso Basilea al titolo di campione nazionale con un certo Karl Odermatt metronomo del centrocampo.

A distanza di oltre due decenni i paragoni non sono possibili anche se Gross possiede alcuni tratti caratteriali di Benthaus. La stagione 2002 è stata esaltante ma il “detonatore” per i ragazzi rossoblù è stata la costruzione (15 marzo 2001) del St. Jakob Park, rivelatosi poi roccaforte praticamente inespugnabile: 23 vittorie e una sola sconfitta il bilancio.

Il mondo economico dietro ad una squadra

Novartis, UBS, Swiss, Wella, Basilese Assicurazioni, Toyota, Basler Tagblatt, sono soltanto alcuni dei nomi degli sponsor del Basilea del presidente Jäggi. Vi è un’intera regione dietro alla squadra, sia per quanto attiene i fans sia nel mondo economico. Basilea è, dopo Zurigo e Ginevra, tra le piazze finanziarie più importanti della Svizzera. In più Basilea ha un vantaggio notevole: è situata ad un passo dalla Germania e quindi il “prodotto” calcio è “vendibile” anche all’estero.

Lo stadio è esaurito per gli ultimi incontri di campionato e la media spettatori di quest’anno è stata di poco superiore alle 30 mila unità. Il Grasshopper, finalista di Coppa, avrà un posto in UEFA, mentre per l’ultimo posto disponibile, il favorito è il Lugano di Roberto Morinini.

Filippo Frizzi

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