
Borsa svizzera: chiude in ribasso, SMI -0,74%

La paura di un'estensione della guerra in Medio Oriente continua a tenere banco sui mercati finanziari: alla borsa svizzera l'indice dei valori guida SMI ha chiuso a 11'871,52punti, in flessione dello 0,74% rispetto a ieri.
(Keystone-ATS) Le tensioni geopolitiche offuscano il quadro generale, spingendo gli investitori a dar prova di prudenza. La posizione degli Stati Uniti nel conflitto fra Israele e Iran rimane poco chiara: le dichiarazioni del presidente americano Donald Trump mostrano comunque che al momento non è ancora disposto a impegnarsi. Se gli Usa dovessero intervenire nella guerra si raggiungerebbe un nuovo livello di escalation, con effetti a cascata in vari ambiti.
Oggi era peraltro la giornata della Banca nazionale svizzera (BNS), che come era nelle attese ha abbassato dallo 0,25% allo 0,0% il suo tasso guida; l’istituto ha anche ritoccato ulteriormente al ribasso le sue previsioni di inflazione. Ieri come previsto la Federal Reserve americana ha da parte sua lasciato invariato il costo del denaro, malgrado le pressioni di Trump, confermando però la sua intenzione di voler ridurre quest’anno i tassi di complessivi 50 punti base, con due sforbiciate da un quarto di punto. Anche la Banca d’Inghilterra ha deciso di non cambiare la sua politica monetaria.
Nonostante non siano quindi mancati gli spunti di attualità la giornata si è rivelata più calma del solito, almeno nelle sale di negoziazione. Questo poiché negli Stati Uniti si festeggia il Juneteenth, mentre in Germania e in parte della Svizzera è stata osservata la festività del Corpus Domini. Una certa scarsità di impulsi si è fatta così sentire, soprattutto nel pomeriggio.
A livello di singoli titoli Richemont (-2,65% a 146,90 franchi) ha sofferto per il brusco calo dell’export orologiero. Poco ispirati si sono rivelati anche altri valori particolarmente sensibili ai cicli economici come ABB (-0,89% a 47,00 franchi), Geberit (-1,32% a 615,00 franchi), Holcim (-1,76% a 91,80 franchi), Kühne+Nagel (-1,54% a 176,00 franchi) e Sika (-1,58% a 212,40 franchi).
Sorvegliata speciale si è trovata per l’ennesima volta UBS (-1,79% a 24,76 franchi), con la pubblicazione dell’ultimo rapporto della BNS sulla stabilità finanziaria. Vendite sono state osservate anche su Partners Group (-2,40% a 990,20 franchi), sulla scia di un cambiamento di raccomandazione operato da Goldman Sachs, mentre si sono mossi meno gli assicurativi Swiss Life (-0,15% a 800,20 franchi), Swiss Re (-0,33% a 134,95 franchi) e Zurich (-0,43% a 552,20 franchi).
Hanno cercato di sostenere il listino Novartis (+0,25% a 95,21 franchi) e Roche (+0,35% a 260,00 franchi), mentre il terzo peso massimo difensivo, Nestlé (-0,92% a 82,50 franchi), è stato trascinato dalla corrente generale.
Nel mercato allargato va segnalata la flessione di Emmi (-3,18% a 792,00 franchi), dopo che il grande azionista Miba ha ridotto la sua partecipazione. Gli ultimi dati sulle esportazioni di orologi non hanno favorito Swatch (-2,06% a 132,80 franchi).