Italease: mandati d’arresto contro svizzeri

Associazione a delinquere con carattere transnazionale, finalizzata al riciclaggio: è il reato ipotizzato per cinque persone, di cui quattro residenti in Svizzera, contro le quali le autorità giudiziarie milanesi martedì hanno emesso dei mandati d'arresto.

Gli illeciti sono collegati alla vicenda di appropriazione indebita ai danni della banca Italease, commessi da alcuni dirigenti dell’istituto milanese, già arrestati nel gennaio 2008.

Dei cinque destinatari delle attuali ordinanze di custodia cautelare, tra i quali anche un funzionario dell’UBS di Ginevra, solo due sono stati incarcerati. Uno di questi è il responsabile della società elvetica Doge – con filiale anche a Milano – che, secondo l’accusa, sarebbe servita non solo per trasferimenti di denaro all’estero, ma anche come società per riciclarlo.

Secondo quanto ha fatto sapere la Guardia di finanza, la Doge ricercava contribuenti italiani interessati a trasferire all’estero fondi provenienti dai reati quali la stessa appropriazione indebita e l’evasione fiscale.

Per realizzare gli obiettivi dei clienti venivano individuate società estere, in particolare in Austria, Olanda, Inghilterra e Svizzera, disponibili a concludere contratti fittizi, a emettere fatture false e a trasferire somme di denaro ricevute dall’Italia verso banche elvetiche, dopo un’ulteriore schermatura attraverso società off-shore con sede a Panama e alle Isole Vergini.

Oltre al responabile della Doge e al dirigente UBS, i destinatari dei provvedimenti emessi oggi sono il braccio destro del primo e due collaboratrici che rastrellavano i clienti in Italia. Il dirigente dell’UBS di Ginevra, secondo l’accusa, si occupava di strutturare le operazioni di riciclaggio e di organizzare il rientro in contanti in Italia del denaro tramite i cosiddetti “spalloni”.

swissinfo.ch e agenzie