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C’era una volta la Befana Rossa

La Befana Rossa è un libro che racconta la storia del tempo libero e della sociabilità del movimento operaio ticinese swissinfo.ch

Dal libro dedicato alla storia del tempo libero del movimento operaio ticinese, riemergono dalla memoria eventi particolari come, appunto, la festa dell'Epifania.

La Befana Rossa, inventata negli anni Trenta per contrastare quella fascista e festeggiata anche nelle colonie italiane in Svizzera, fu una delle iniziative più originali.

Portata nel Luganese dall’organizzazione giovanile dei “Falchi Rossi”, il cui itinerario è stato studiato dallo storico Renato Simoni, la Befana Rossa si è poi diffusa anche in altre località del canton Ticino.

Manifestazione ricreativa destinata ai bambini, era arricchita da canti e musiche. E, naturalmente, dalla distribuzione dei doni ai figli dei lavoratori.

Alla “streghetta” dell’Epifania è dedicato uno dei capitoli della recente pubblicazione della Fondazione Pellegrini-Canevascini, che ripercorre e ripropone in oltre duecento pagine aspetti inediti del movimento operaio ticinese. Il libro è scritto da diversi storici e porta il titolo “La Befana Rossa”.

Doni per bimbi e sogni collettivi

Scrive lo storico Marco Marcacci nell’introduzione: “Per il suo significato allegorico – un personaggio mitico che porta doni – la ricorrenza si prestava anche ad assumere quella dimensione di alterità sociale che si fa carico delle promesse e dei sogni collettivi”. Traducendo la speranza di una società diversa e più giusta.

La Befana Rossa degli anni Trenta sembrava anticipare allegoricamente “la Grande Befana” che grazie alle conquiste sociali avrebbe regalato ai lavoratori – scrive sempre Marcacci – prestazioni sociali, assicurazioni, vacanze pagate, tredicesima”.

E’ però lo storico Danilo Baratti a raccontarci la storia della Befana Rossa. Intrecciando i suoi ricordi personali alla ricerca storica, Baratti parte dagli anni Venti per imbattersi in una Befana proletaria che compare regolarmente a Lugano negli anni Trenta.

Fascista, proletaria, liberata, operaia

Il modello della Befana proletaria prima e di quella rossa dopo, sembra essere la Befana fascista. “Negli anni Venti – osserva Baratti – i fascisti si erano impossessati di una festa ritenuta tipicamente italiana, ormai in declino, rilanciandola in contrapposizione alle usanze natalizie di importazione”.

Figura estranea alla cultura popolare ticinese, la Befana arriva dunque per iniziativa della Colonia proletaria italiana di Lugano che riprende, rovesciandone l’identità politica, la Befana fascista. La Befana proletaria di Lugano “è l’affermazione di una solidarietà autonoma e dichiaratamente dissidente”. E porta doni “a favore dei bambini bisognosi”.

Della Befana Rossa del partito socialista nessuna traccia fino al 1939. Nel 1944, accanto alla Befana liberata al “Volkshaus” di Zurigo, c’è una Befana operaia organizzata dalla Camera del lavoro.

Occorrerà attendere fino al 1946 per vedere finalmente comparire non una, ma due Befane Rosse: una a Paradiso organizzata dalla sezione socialista femminile e l’altra a Lugano organizzata dai Falchi Rossi.

Da Lugano al resto del Ticino

Apparsa per la prima volta nel Luganese, è solo negli anni Cinquanta che la Befana Rossa estende il suo territorio fino ad arrivare a Locarno e a Iragna. Ma la ricostruzione esatta (specialmente delle date precise) delle apparizioni della befana si rivela più difficile del previsto, con documenti che non sempre concordano.

Certo è che negli anni Sessanta la Befana Rossa è un po’ dappertutto in Ticino: Paradiso, Biasca, Lodrino, Bellinzona, Caslano… e Gerra Piano, che tiene viva la tradizione fino al 1975.

A Lugano l’ultima Befana Rossa compare nel 1969. Tengono però duro altre Befane, non rosse.

Cambiata la società, cambiati i bisogni, cambiati forse anche i sogni, la Befana ha fatto perdere le sue tracce. Quello che rimane è il primo studio esaustivo sulla sociabilità operaia in Ticino, finora dimenticata dalla storiografia. La Befana Rossa porta dunque con sé un dono prezioso: colmare una lacuna della storia.

swissinfo, Françoise Gehring, Lugano

1928: prima Befana fascista nazionale in Italia
1929: la prima Befana Luganese
1940-1950: è nel cuore degli anni Quaranta che prendono il volo le prime Befane Rosse: Locarno, Lodrino, Biasca, Gerra, Cadro
1944: a Zurigo appare la Befana Liberata e a Lugano la Befana operaia
1946: ecco le due prime Befane Rosse, a Lugano e a Paradiso
1967: si tiene a Caslano il “Befanone del ventesimo”

“La Befana Rossa, memoria, sociabilità e tempo libero nel movimento operaio ticinese” illustra per la prima volta questo aspetto della storia. Perché la storia, appunto, non è fatta solo di congressi, comizi e di lotte.

Pubblicata dalla Fondazione Pellegrini-Canevascini, la “Befana Rossa” è frutto di un lavoro a più mani in 224 pagine (con numerose fotografie inedite). Il libro è in vendita al prezzo di 32 franchi.

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