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CF: guerra in Ucraina, Svizzera riprende sanzioni UE

Il presidente della Confederazione Ignazio Cassis KEYSTONE/PETER SCHNEIDER sda-ats

(Keystone-ATS) Alla luce dell’intervento militare russo in Ucraina, la Svizzera ha deciso di riprendere le sanzioni adottate dall’Unione europea (UE) il 23 e 25 febbraio.

Lo ha annunciato oggi il Consiglio federale, al termine di una seduta straordinaria. Parallelamente il Governo ha riaffermato la sua solidarietà con l’Ucraina e il suo popolo e la volontà di aiutare chi è fuggito dal Paese.

L’aggressione della Russia all’Ucraina è un’aggressione alla sovranità, alla libertà, alla democrazia e alla popolazione civile di una Paese sovrano, ha affermato in conferenza stampa a Berna il presidente della Confederazione Ignazio Cassis, aggiungendo che è inaccettabile sia per il diritto internazionale, che politicamente e moralmente.

“Altre democrazie devono poter contare sulla Svizzera, gli Stati che rispettano il diritto e sostengono i diritti umani devono poter contare sulla Svizzera”, ha proseguito Cassis, sottolineando che si tratta di un passo che il Governo non compie alla leggera.

Concretamente, vengono immediatamente bloccati i beni di una serie di persone e società e vengono adottate subito sanzioni finanziarie contro il presidente russo Vladimir Putin, il primo ministro Mikhail Mishustin e il ministro degli esteri Sergey Lavrov.

L’Esecutivo ha anche deciso di sospendere parzialmente l’accordo del 2009 sulla facilitazione del rilascio del visto per i russi. Per consentire alla Svizzera di fornire i suoi buoni uffici portando avanti colloqui e negoziati per la risoluzione del conflitto, i titolari di un passaporto diplomatico potranno continuare a entrare nella Confederazione senza visto.

Il Consiglio federale ha anche deciso di vietare l’ingresso a diverse persone che hanno un legame con la Svizzera e sono vicine al presidente russo. Inoltre, in linea con le chiusure dello spazio aereo in altri Paesi europei, il cielo sopra la Confederazione sarà chiuso a tutti i voli provenienti dalla Russia e a tutti i movimenti di aerei con identificativo russo, ad eccezione dei voli per scopi umanitari, medici o diplomatici, a partire dalle 15.00 di oggi.

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