The Swiss voice in the world since 1935

CFIG: tutti devono partecipare all’educazione sessuale dei giovani

(Keystone-ATS) BERNA – Scuola, genitori e media devono essere maggiormente attenti all’educazione sessuale dei giovani. Visti i mutamenti della società e i progressi tecnologici, la Commissione federale per l’infanzia e la gioventù (CFIG) ritiene che i corsi in questo settore debbano essere obbligatori per tutti i fanciulli.
“In 30 anni, sulla problematica della sessualità vi è stata una grande evoluzione”, ha osservato il presidente della commissione Pierre Maudet, commentando oggi davanti alla stampa il rapporto sulla “sessualità dei giovani nel corso del tempo”. Egli ha citato la vicenda Polanski, a suo modo di vedere sintomatica dei cambiamenti di percezione dei casi con coinvolgimento di minori.
Ma non tutto è perfetto. La Svizzera non dispone di direttive uniformi in materia d’educazione sessuale. “Le differenze tra regioni linguistiche e tra cantoni, come pure nell’ambito di una stessa regione e tra un istituto d’insegnamento e l’altro, mostrano che l’educazione sessuale è poco considerata e che le reticenze sono tenaci”, secondo la CFIG.
Per correggere il tiro, sarebbe opportuno prevedere nei programmi di studio e nella legislazione moduli d’insegnamento, validi dalla scuola d’infanzia fino alla fine del periodo scolastico obbligatorio. I genitori dovrebbero essere tenuti a partecipare a serate dedicate a questo tema, completate da corsi facoltativi.
Infatti, secondo la CFIG, molti genitori e insegnanti sono “assolutamente impreparati a trasmettere un’educazione sessuale al passo coi tempi”. La sessualità dei giovani dovrebbe pure essere inclusa nelle convenzioni e nei corsi d’integrazione per stranieri.
Altra constatazione: la necessità di garantire un’informazione affidabile e obiettiva, tenuto conto dell’importanza crescente di Internet. I bambini sono confrontati in età sempre più precoce a un’abbondanza di immagini e riferimenti e non sanno come gestire la situazione, ha ammonito Pierre Maudet, citando i mezzi d’informazione che sovente trasudano violenza e forniscono un quadro distorto della realtà.
I siti di consulenza e le pubblicazioni delle organizzazioni specializzate sono così invitati a coordinare meglio le loro offerte e a migliorarne la diffusione. Dal canto loro, i genitori devono familiarizzare con Internet per apprezzarne meglio i rischi.
Dal canto loro, i media sono esortati a fare un esame di coscienza, valutando criticamente l’impatto sui giovani dei loro servizi. I giornalisti – rileva ancora il rapporto nelle sue raccomandazioni – dovrebbero limitarsi a “resoconti sfumati” ed evitare di compiere ricerche sul comportamento sessuale nella cerchia di amici delle vittime e degli aggressori. Infine, la CFIG postula un giro di vite in materia di pubblicità e di noleggio di filmati pornografici.

Articoli più popolari

I più discussi

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR