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I tagli agli aiuti pubblici all’istruzione mettono pressione sugli enti filantropici

alunni in aula in una scuola in africa
In Costa d’Avorio, la Jacobs Foundation finanzia un programma per migliorare la qualità dell’istruzione per quattro milioni di alunni e alunne. Malte Jäger / Laif

L’istruzione di base nei Paesi a basso reddito è tra le prime vittime dei tagli agli aiuti allo sviluppo da parte di donatori come Stati Uniti e Svizzera. Le fondazioni di beneficienza possono colmare questo divario, migliorando i risultati formativi?

Con classi di 90 alunni e alunne, Diana Zacharia ammette che soddisfare le esigenze di ognuno può rivelarsi impegnativo. L’insegnante elementare della città provinciale di Arusha, in Tanzania, a poche ore di macchina dal celebre Monte Kilimangiaro e dalle pianure del Serengeti, ha imparato ad alleggerire questo fardello con l’aiuto dell’organizzazione svizzera per lo sviluppo Helvetas.

L’ONG ha formato Zacharia e i suoi colleghi e colleghe per due anni, introducendo concetti e idee (come coinvolgere la classe nella preparazione delle lezioni o favorire l’aiuto reciproco) per stimolare la partecipazione e trasformare in pratica le conoscenze acquisite sui libri.

Il corso ha aiutato la docente a sentirsi più sicura di sé: “Mi ha cambiata completamente”, dice, “e ha consolidato il mio rapporto con studenti e studentesse, consentendomi di capirli meglio”.

I benefici sono evidenti anche tra la scolaresca: chi ha seguito le lezioni degli e delle insegnanti formati da Helvetas ha maggiori probabilità di ottenere voti alti in matematica.

“L’alfabetizzazione e la matematica di base sono mattoni fondamentali dell’apprendimento.”

Simon Sommer, Jacobs Foundation

Negli ultimi decenni, Paesi come la Tanzania sono riusciti a iscrivere sempre più bambini e bambine nelle scuole. Tuttavia, a livello globale, il problema resta: circa 272 milioni di minori in tutto il mondo non hanno una scolarizzazioneCollegamento esterno, le aule sono spesso sovraffollate e il corpo docente manca di una formazione adeguata. 

Adesso, poi, qualunque ulteriore progresso nell’alfabetizzazione e nella matematica di base è minacciato dai tagli ai budget degli aiuti esteri nei Paesi ricchi. Il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia (UNICEF)Collegamento esterno, prevede un calo di 3,2 miliardi di dollari (2,5 miliardi di franchi) nei finanziamenti per l’istruzione entro la fine del 2026, poiché i Paesi donatori stanno tagliando gli aiuti in favore della difesa. Il deficit potrebbe portare circa sei milioni di bambini e bambine a lasciare la scuola.

Alla base di tale carenza di fondi c’è la decisione del presidente statunitense Donald Trump di smantellare USAID, la principale agenzia al mondo per donazioni bilaterali all’istruzione di baseCollegamento esterno. Tuttavia  anche la Svizzera, che ha tagliato 250 milioni di franchi dal suo bilancio per gli aiuti allo sviluppo per il 2025, smetterà di finanziare l’istruzione di base nei Paesi a basso reddito. Nel Regno Unito, secondo una valutazione ufficiale, i piani di riduzione degli aiuti per circa 6 miliardi di sterlineCollegamento esterno (6,35 miliardi di franchi) entro il 2027 avranno ripercussioni sui programmi educativi di diversi Paesi africani.

La speranza ricade sugli enti filantropici

In un contesto di tagli così drastici, tutti gli occhi sono puntati su fonti di finanziamento alternative per rispondere alle necessità di base. Nel 2020, per esempio, gli enti filantropici di tutto il mondo hanno donatoCollegamento esterno 9,6 miliardi di dollari in aiuti allo sviluppo. In Svizzera, le fondazioni attive nel settore sono circa un migliaio.

“Tutti si chiedono dove poter trovare finanziamenti, e le fondazioni sono considerate una fonte fondamentale”, afferma Fritz Brugger, direttore del Centro NADEL per la cooperazione globale e lo sviluppo sostenibile presso il Politecnico di Zurigo.

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La collaborazione con le fondazioni non è una novità, poiché già nel 2023 la Direzione dello sviluppo e della cooperazione (DSC) aveva stabilito partnership con circa 50 fondazioni erogative. Helvetas, che ha visto ridursi il contributo principale della DSC del 10%, ha ricevuto fondi per la formazione del corpo docente in Tanzania principalmente dalla Fondazione Medicor, con sede in Liechtenstein.

Ora GoverniCollegamento esterno e ONG cercano di fare ulteriore affidamento sugli enti filantropici.

“Ci si aspetta sempre di più che le lacune lasciate dalla riduzione degli aiuti pubblici allo sviluppo vengano colmate dalle fondazioni private”, afferma Sabrina Würmli, responsabile delle competenze, delle assunzioni e del reddito presso Helvetas. “Il loro ruolo nella cooperazione internazionale diventerà ancora più rilevante”.

Secondo la fondazione privata più ricca al mondo, la Gates FoundationCollegamento esterno, è giunto il momento che la filantropia intensifichi i propri sforzi con finanziamenti mirati per ottenere il massimo impatto. Dal canto suo, la fondazione intende investire oltre 240 milioni di dollari in quattro anni nell’Africa subsahariana e in India per garantire l’istruzione di base a 15 milioni di minori.

Una fondazione è un ente creato per uno scopo specifico e gestito da un consiglio di amministrazione. In Svizzera, una fondazione deve avere un capitale minimo di 50’000 franchi. Le fondazioni registrate nella Confederazione sono più di 13’000.

Una fondazione erogativa “non dipende da donazioni o raccolte fondi per finanziare le proprie attività”, spiegaCollegamento esterno la società di consulenza PwC, poiché utilizza i proventi generati dal proprio patrimonio e il patrimonio stesso. Le fondazioni di beneficienza svizzere godono di esenzioni fiscali. 

Fonte: PwC/Swiss Foundations

Simon Sommer, co-amministratore delegato della Jacobs Foundation di Zurigo, che dal 1989 ha investito oltre 1 miliardo di franchi nell’istruzione di bambini e bambine, dichiara che la sua organizzazione è “impegnata ad ampliare le partnership e a collaborare con altre figure del settore”.

Buone competenze di base possono favorire la crescita economica mondiale

“L’alfabetizzazione e la matematica di base sono mattoni fondamentali dell’apprendimento”, sostiene Sommer. “Senza, bambini e bambine faticheranno a progredire a scuola e nella vita”.

Secondo l’UNICEFCollegamento esterno, gli insegnamenti di base sono quelli che offrono il massimo ritorno sull’investimento. Uno studioCollegamento esterno del Fondo Monetario Internazionale nel 2022 ha stimato che fornire a ogni bambino e bambina competenze formative di base aumenterebbe la produzione economica mondiale di settecentomila miliardi di dollari nel resto del secolo.

Ciononostante, la DSC ha deciso di interrompere il finanziamento degli insegnamenti di base a seguito di tagli al bilancio. Ora si concentra sulla formazione professionale e sull’istruzione nelle situazioni di emergenza, come le zone di conflitto, dove ha un “vantaggio comparato” e può “ottenere il massimo impatto possibile”, spiega un portavoce.

Aumentare i fondi o ridistribuirli?

Tuttavia, gli enti filantropici non dispongono di risorse sufficienti a colmare il divario dato dalla diminuzione dei flussi di denaro provenienti dai donatori tradizionali. Il totale delle sovvenzioni filantropiche nel mondo, infatti, equivale solo al 6% degli aiuti statali allo sviluppo.

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A maggio, Bill Gates ha dichiaratoCollegamento esterno che nei prossimi vent’anni donerà tutto il suo patrimonio tramite la fondazione che porta il suo nome, raddoppiando le donazioni, per poi chiuderla nel 2045.

Ciononostante, l’amministratore delegato della Gates Foundation, Mark Suzman, ha spiegatoCollegamento esterno al Financial Times che il budget annuale della fondazione, vicino ai 9 miliardi di dollari, è ancora “molto inferiore ai 40 miliardi di dollari l’anno donati dall’USAID”. La fondazione ha anche affermato che non estenderà la spesa per l’istruzione di base al di fuori di Africa subsahariana e India.

“L’idea che le fondazioni possano colmare le lacune lasciate dai tagli agli aiuti è per certi versi ancora ipotetica”, afferma Brugger del NADEL. “Può funzionare solo se le fondazioni aumentano la loro spesa complessiva, altrimenti i fondi andranno reindirizzati ad altri scopi”.

La Jacobs Foundation, tuttavia, spera di poter aumentare i finanziamenti da mettere a disposizione, poiché quest’anno ha assunto il pieno controllo del proprio patrimonio e adottato una strategia di investimento che, secondo Sommer, le consentirà di “ampliare la propria azione filantropica nei prossimi decenni”.

Al momento, la fondazione sostiene programmiCollegamento esterno volti a rafforzare i sistemi scolastici di base in Ghana, Costa d’Avorio e Colombia.

Come garantire buoni risultati formativi

L’impatto della filantropia dipende anche dal know-how e dalle capacità: grandi fondazioni come Jacobs possono investire in miglioramenti sistemici, necessari per i governi che “vogliono promuovere l’istruzione di base a livello nazionale”, ha affermato Brugger. Le fondazioni più piccole, invece, possono finanziare singoli progetti, come la gestione di una scuola. 

persone attorno a un tavolo per iscrivere i bambini a scuola
“Per troppo tempo la comunità dei donatori si è concentrata sull’iscrizione di tutti alla scuola primaria, senza prestare sufficiente attenzione alla qualità dell’insegnamento”, afferma afferma Fritz Brugger, direttore del Centro NADEL. Helvetas

Capire come spendere il denaro è quindi importante quanto trovarlo.

“Il semplice fatto di ricevere donazioni non garantisce buoni risultati [formativi]”, dice Brugger. “Ci sono enormi problemi legati alla qualità dell’insegnamento, al numero di alunni e alunne per classe e all’assenteismo”. 

Secondo un rapporto del 2019Collegamento esterno, in Tanzania, meno della metà dei bambini e bambine di età compresa tra i 9 e i 13 anni superava i test di matematica e alfabetizzazione. E i tassi di dispersione scolastica rimangono elevati.

Würmli spiega che la formazione del corpo docente offerta da Helvetas “non può risolvere tutti i problemi nelle scuole, ma può dare un contributo sostanziale”. Da una valutazione d’impatto del 2022 è emerso che gli alunni e alunne di insegnanti formati dalla ONG hanno ottenuto risultati migliori rispetto a coetanei e coetanee di altre classi negli esami nazionali di matematica. Avevano inoltre fino al 6% in più di probabilità di ottenere il massimo dei voti.

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I tagli in corso, afferma Würmli, “evidenziano quanto sia importante mantenere una base di finanziamento diversificata e ampia” per le ONG come Helvetas, che ha contribuito alla formazione del corpo docente in 160 scuole in Tanzania e ora cerca di ampliare il proprio raggio d’azione.

Ad Arusha, Zacharia sta sfruttando al massimo ciò che ha imparato per mantenere alto il coinvolgimento in classe: “Se sanno che è in programma un esperimento, alunni e alunne hanno più voglia di venire a scuola”, dice. “Si divertono molto e assimilano meglio le lezioni”.

A cura di Tony Barrett/bvw/ts. Con il contributo di Samanta Siegfried.

Tradotto da Camilla Pieretti

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