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Corea Nord: Onu chiede processo per crimini umanità

(Keystone-ATS) Le Nazioni Unite compiono un altro passo verso il deferimento della Corea del Nord alla Corte penale internazionale, con il regime chiamato a rispondere di crimini contro l’umanità.

La Terza Commissione dell’Assemblea generale dell’Onu ha votato una risoluzione in cui si chiede al Consiglio di sicurezza di prendere questa decisione e di comminare “sanzioni mirate” per chi si è macchiato di violazioni dei diritti umani. Il documento è stato approvato con 111 voti a favore, 19 contrari e 55 astenuti.

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La risoluzione non è vincolante, e verrà votata dall’Assemblea generale in sessione plenaria a dicembre. Anche in quel caso, l’organo Onu non ha il potere di deferire il regime di Pyongyang o il suo leader Kim Jong Un alla Corte dell’Aja, poiché tale autorità è in capo soltanto al Consiglio di Sicurezza, organismo esecutivo dell’organizzazione internazionale incaricato del mantenimento della sicurezza globale. Il testo, tuttavia, rischia di rimanere bloccato proprio sul tavolo dei Quindici: i cinque membri permanenti del Consiglio – Russia, Cina, Usa, Gran Bretagna e Francia – hanno il potere di veto, e Mosca e Pechino sono tra i Paesi che hanno votato “no” alla risoluzione, definendola politicamente manipolata.

In febbraio la Commissione d’inchiesta Onu sui diritti umani in Corea del Nord aveva pubblicato un rapporto shock di 400 pagine che ha coinvolto oltre 320 testimoni. Il dossier ha documentato gli abusi e le torture diffuse e sistematiche commesse a Pyongyang, raccomandando al Consiglio di Sicurezza di deferire il regime alla Corte penale internazionale o di istituire un tribunale ad hoc.

“La gravità, l’entità e la natura di queste violazioni rivelano uno Stato che non ha alcun parallelo nel mondo contemporaneo”, ha spiegato il rapporto, precisando che i campi di lavoro nel Paese asiatico “somigliano agli orrori dei lager dei peggiori totalitarismi del XX secolo”. Mentre l’ambasciatore della Corea del Nord alle Nazioni Unite, So Se Pyong, ha commentato che gli Stati Uniti e “altre forze ostili” hanno inventato il rapporto come tentativo di “diffamare l’immagine della Nord Corea ed eliminare il suo sistema sociale”.

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