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Coronavirus: CF, situazione preoccupa, ma per ora niente chiusure

Il ministro della sanità Alain Berset e i suoi colleghi di governo si sono riuniti oggi telefonicamente per fare il punto. KEYSTONE/PETER SCHNEIDER sda-ats

(Keystone-ATS) La situazione negli ospedali svizzeri a causa del coronavirus è preoccupante, ma non si sa ancora quante delle persone ricoverate necessiteranno di cure intensive.

Per questo il Consiglio federale, che oggi ha tenuto una teleconferenza straordinaria per fare il punto sull’evoluzione epidemiologica, rinuncia per il momento ad adottare ulteriori provvedimenti.

Uno smartphone mostra l’app SWIplus con le notizie per gli svizzeri all’estero. Accanto, un banner rosso con il testo: ‘Rimani connesso con la Svizzera’ e un invito a scaricare l’app.

È quanto si legge in una nota diffusa dall’esecutivo, nella quale si ricorda inoltre che attualmente non può essere valutato con sufficiente precisione l’impatto delle restrizioni decise il 17 dicembre, tra cui vi sono le limitazioni all’accesso ai luoghi chiusi e al numero di persone che possono incontrarsi privatamente, l’obbligo del telelavoro e l’estensione di quello di indossare la mascherina. È difficile predire gli sviluppi nei prossimi giorni, scrive il governo, ma si può immaginare che contagi e ospedalizzazioni continueranno ad aumentare.

Malgrado l’immobilismo odierno, un pacchetto di nuove restrizioni è già pronto. Se dovessero emergere altri dati sulla variante Omicron o se vi dovesse essere un significativo peggioramento sul fronte dei ricoveri, il Consiglio federale potrà intervenire rapidamente, viene assicurato nel comunicato.

Il numero di pazienti colpiti dal Covid nei reparti di terapia intensiva rimane alto e, come previsto, le infezioni con la variante Omicron sono cresciute in misura notevole, prosegue il governo. E anche molte persone vaccinate o guarite si infettano e trasmettono il virus.

D’altra parte però, ci sono sempre più evidenze che la più recente mutazione del Covid comporti un decorso della malattia di norma più blando, sottolinea il Consiglio federale. Inoltre, la vaccinazione di richiamo fornisce una buona protezione contro conseguenze serie e perciò il numero di persone che dovranno essere ospedalizzate dovrebbe essere proporzionalmente inferiore a quello registrato durante l’ondata con la variante Delta.

Per tutte queste ragioni, il Consiglio federale ha deciso di rinunciare al momento ad adottare ulteriori restrizioni. Verranno introdotti nuovi provvedimenti, tra cui la chiusura di determinate strutture, soltanto se assolutamente necessari. Come detto però, un pacchetto di restrizioni è già sul tavolo del governo: vi si farà ricorso nel caso in cui arrivassero nuove informazioni su Omicron o se la situazione nei nosocomi dovesse precipitare.

Il Consiglio federale raccomanda inoltre alla popolazione di continuare a ridurre al minimo i contatti, di indossare la mascherina, di attenersi alle regole di igiene e di arieggiare regolarmente i locali. La vaccinazione resta la chiave per evitare il più possibile un sovraccarico delle strutture sanitarie, viene ricordato.

È essenziale che i Cantoni continuino a garantire una procedura di somministrazione rapida delle prime due dosi di vaccino e di quella di richiamo, conclude l’esecutivo. Un’iniezione recente offre infatti una buona protezione contro un decorso grave anche in caso di contagio con il ceppo Omicron.

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