
Credit Suisse taglia 300 posti in Svizzera
(Keystone-ATS) Il Credit Suisse ha annunciato stamane il taglio di 300 posti di lavoro in Svizzera nell’ambito di una “semplificazione delle strutture di management”: la consulenza per i piccoli clienti elvetici e la gestione patrimoniale per quelli facoltosi all’interno del paese saranno riunite.
I due settori menzionati occupano “diverse migliaia” di dipendenti e il taglio riguarda soprattutto funzioni di manager e di “stato maggiore”, come pure specialisti con mansioni di supporto, ha precisato all’ats un portavoce della seconda banca svizzera. Il provvedimento dovrebbe consentire il risparmio annuo di 50 milioni di franchi. Il capo del private banking Hans-Ulrich Meister ha informato in mattinata il personale sui nuovi provvedimenti, decisi nell’ambito dell’attuazione del previsto programma di risparmi.
Con la semplificazione strutturale il Credit Suisse prevede la costituzione di una nuova unità chiamata Wealth Management & Private Clients Switzerland. Ne assumerà la direzione l’attuale responsabile degli affari con la clientela privata in Svizzera Christoph Brunner.
Lo scorso 25 ottobre, annunciando un risultato trimestrale in calo, il responsabile delle finanze del CS David Mathers avea spiegato che l’anno prossimo i costi della banca saranno ridotti di 3 miliardi rispetto a quelli del 2011. A questa somma si aggiungeranno ulteriori risparmi di mezzo miliardo sia nel 2014 che nel 2015. Un obiettivo che potrà essere raggiunto solo cancellando altri impieghi. La banca non aveva però voluto avanzare cifre al riguardo.
Già l’anno scorso il CS aveva annunciato la cancellazione di diverse migliaia di impieghi, il primo massiccio intervento sull’organico dopo lo scoppio della crisi finanziaria. I tagli di personale iniziati a metà 2011 sono già costati circa 2500 posti di lavoro. Nel trimestre che si è appena concluso il Credit Suisse contava ancora 48’400 dipendenti, i due quinti dei quali in Svizzera.