La Svizzera in corsa per gli Oscar con “La mia vita da Zucchina”
"La mia vita da zucchina", del regista svizzero Claude Barras, è stato nominato agli Oscar 2017 nella categoria "Miglior film d’animazione". Dovrà competere, tra gli altri, con il colosso della Disney "Zootropolis". In corsa ci sono anche altri due film elvetici, o meglio uno e mezzo: il cortometraggio "La femme et le TGV", di Timo von Gunten, e la coproduzione svizzera "I Am Not Your Negro" di Raoul Peck.
Tratto dal libro “Autobiografia di una zucchina”, dello scrittore e giornalista francese Gilles Paris, “La mia vita da zucchinaCollegamento esterno” racconta la storia di Icaro, un bambino di nove anni. Quando la madre alcolizzata muore in seguito a un incidente, il piccolo Icaro – o per meglio dire “Zucchina”, come veniva soprannominato dalla sua mamma – si ritrova in un istituto assieme ad altri bambini. Inizia così una nuova avventura carica di emozioni.
“La mia vita da zucchina” era già stato nominato per i Golden Globes, una prima per il cinema elvetico, ma era tornato a casa a mani vuote. Agli Oscar 2017 dovrà vedersela con “Zootropolis”, “Kubo e la spada magica”, “Oceania” e “La tartaruga rossa”. La cerimonia di premiazione si terrà il 26 febbraio a Los Angeles.
“Sono molto orgoglioso di questa avventura che non è solo mia, ma di altre 200 persone, la metà delle quali sono donne. Una cosa abbastanza rara nell’ambiente cinematografico”, ha detto Barras alla Radiotelevisione svizzera (RSI), descrivendo “La mia vita da zucchina” come un lavoro “basato molto sulle emozioni”.
Contenuto esterno
Ci sono voluti dieci mesi di riprese al vallesano Claude BarrasCollegamento esterno per portare a termine il progetto e un buon bagaglio di pazienza e precisione. “La mia vita da zucchina” è infatti stato realizzato con la tecnica “stop-motion”, che consiste nel muovere le marionette millimetro per millimetro, immagine dopo immagine. Risultato: una media di venti secondi di film al giorno. La musica è firmata dalla cantante svizzera Sophie Hunger.
Costato 8 milioni di franchi, e coprodotto dalla Radio televisione svizzera (RTS), “la mia vita da zucchina” è il film d’animazione di maggior successo nella storia del cinema elvetico ed è già stato venduto in una cinquantina di paesi. Nella sola Francia, da ottobre a dicembre è stato visto da oltre 600mila spettatori.
Contenuto esterno
Anche un corto e un doc svizzeri in lizza per gli Oscar
La Svizzera è in corsa per gli Oscar con altri due film. Presentato in prima mondiale a locarno a Locarno, “La femme et le TGV” dello zurighese Timo von Gunten è infatti stato selezionato nella categoria “Miglior cortometraggio”.
Contenuto esterno
Nella categoria “Miglior documentario” figura invece “I Am Not Your Negro” del regista haitiano Raoul Peck. Il film parla della lotta degli afroamericani per i diritti civili ed è stato coprodotto dalla casa di produzione svizzera Close Up.
Contenuto esterno
Articoli più popolari
Altri sviluppi
Quinta Svizzera
Svanita nel nulla in Ticino una tonnellata e mezza di oro
La vendita di latte crudo deve essere vietata o sono i consumatori e le consumatrici a dover decidere?
Le norme alimentari svizzere non consentono la vendita di latte crudo per il consumo diretto. Tuttavia, una scappatoia consente a 400 distributori automatici di latte crudo di farlo.
Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.
Per saperne di più
Altri sviluppi
“Non bisogna per forza fare di un’idea un film”
Questo contenuto è stato pubblicato al
swissinfo.ch: In quanto vetrina del cinema svizzero, il festival di Soletta è una sorta di specchio della società. Cosa ci dice l’edizione di quest’anno sul nostro paese e sul mondo che ci circonda? Seraina Rohrer: È vero, i film presentati a Soletta sono uno specchio della società che ci circonda, ma non solo. Rappresentano anche…
Heidi, il film svizzero di maggior successo. Davvero?
Questo contenuto è stato pubblicato al
In un paese in cui il cinema è in gran parte sovvenzionato dallo Stato, ci si potrebbe aspettare l’esistenza di statistiche dettagliate per misurare il successo di un film al botteghino, la presenza nei festival o ancora il numero di premi ricevuti. La realtà è però un’altra. Le cifre a disposizione sono poche e concernono…
Il tocco di Renato Berta dietro ai capolavori del cinema europeo
Questo contenuto è stato pubblicato al
La sua valigia è sempre lì, pronta in un angolo della stanza: sono cinquant’anni che Renato Berta è in viaggio. Un viaggio fisico da un set all’altro e un viaggio immaginario, per colui che inquadra le storie con magia e porta la luce là dove ce n’è bisogno. Ripercorrere la sua carriera è d’altronde un…
Ricercatori, cineasti e professori: il freno all’immigrazione fa ancora male
Questo contenuto è stato pubblicato al
Si potrebbero definire i “danni collaterali” del 9 febbraio 2014. In seguito al ‘sì’ popolare all’iniziativa “Contro l’immigrazione di massa”, l’Unione europea ha sospeso la partecipazione della Svizzera ai programmi europei Horizon 2020, Erasmus e Media fintanto che la vertenza sulla libera circolazione delle persone non sarà risolta. Qual è la situazione due anni dopo?…
Ursina Lardi: “non voglio sapere tutto dei miei personaggi”
Questo contenuto è stato pubblicato al
“Una pausa? No! Avanti il prossimo”. Siamo al festival del cinema di Soletta, in un pomeriggio di fine gennaio, e Ursina LardiCollegamento esterno è la star del momento. Le interviste si susseguono e lei saltella da una lingua all’altra con una facilità impressionante. Il tedesco, certo, ma anche l’italiano, il romancio e il francese. La…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Ha uno sguardo penetrante e un sorriso timido, Antoine Jaccoud. Soppesa le parole, gestisce i silenzi, facendo attenzione che la sua interlocutrice non perda il filo tra il chiacchiericcio dei tavoli vicini. “Cosa vuole? Ordino io!”, mi dice dirigendosi verso il bancone. Sembra essere di casa al Café Romand, una vecchia brasserie nel centro storico…
Heidi, la bambina che ha conquistato il grande schermo
Questo contenuto è stato pubblicato al
“L’ultimo film su Heidi che ha avuto un successo internazionale risale agli anni Cinquanta, due generazioni fa. Il materiale è così ricco! Potremmo perfino dire che ogni generazione ha bisogno della sua Heidi”, afferma il regista Alain Gsponer. Non è la prima volta che Gsponer è alle prese col romanzo di Johanna Spyri, storia di…
Questo contenuto è stato pubblicato al
Profondo conoscitore del cinema svizzero e della sua tradizione documentaristica, Ivo Kummer è stato per oltre vent’anni direttore artistico delle Giornate cinematografiche di Soletta prima di riprendere la direzione della sezione cinema dell’Ufficio federale della cultura, nell’agosto 2011. swissinfo.ch lo ha incontrato al Festival del film di Locarno, dove martedì 13 agosto è stato presentato…
Questo contenuto è stato pubblicato al
«Per crescere il cinema svizzero ha bisogno di fondi, ma anche di tanta passione e audacia». Lo sa bene Ivo Kummer che ha fatto della settima arte il suo più grande amore. Ex direttore delle giornate di Soletta, dall’agosto del 2011 ha ripreso la carica di mister cinema lasciata vacante da Nicolas Bideau. Swissinfo.ch lo…
Non è stato possibile registrare l'abbonamento. Si prega di riprovare.
Hai quasi finito… Dobbiamo verificare il tuo indirizzo e-mail. Per completare la sottoscrizione, apri il link indicato nell'e-mail che ti è appena stata inviata.
Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.
Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.