
L’architetto Mario Botta collabora ai restauri della Scala

Con la fine dell'anno chiusura ufficiale della sede storica: il teatro milanese trasloca in una sede provvisoria fino al 2004.
Dopo l’ultima “prima” scaligera, lo scorso 7 dicembre con “Otello” di Giuseppe Verdi, il 30 dicembre la settima rappresentazione di questa opera lirica ha chiuso ufficialmente l’attività della sede storica della Scala di Milano. Adesso si trasloca al Teatro degli Arcimboldi, struttura da oltre 2400 posti, costruita nell’area industriale dismessa della Pirelli-Bicocca, in attesa che vengano portati a termine i complessi lavori di restauro al palazzo dell’architetto neoclassico Giuseppe Piermarini.
Nell’operazione svolgerà un ruolo di rilievo anche il ticinese Mario Botta, invitato inizialmente a fornire una semplice consulenza per verificare la compatibilità tra gli aspetti architettonici e ingegneristici dei lavori. Si voleva in particolare un suo parere sulla questione della torre scenica, struttura comprendente le attrezzature tecniche sopra il palcoscenico che il progetto di restauro prevede di innalzare di circa tre metri.
Il “parere” si sta però trasformando in un vero e proprio progetto di conservazione: temendo infatti che i metri in più dissestino il futuro profilo del tetto scaligero, i responsabili dei lavori hanno chiesto a Botta di studiare una soluzione che smussi l’impatto della nuova torre scenica. L’architetto si incaricherà così di elevare la struttura oltre il corpo storico dell’edifico settecentesco, conciliando le imprescindibili esigenze tecnico-ingegneristiche con la necessaria coerenza architettonica.
A fine gennaio è prevista una conferenza stampa durante la quale la città di Milano, proprietaria del teatro, e i responsabili dei lavori illustreranno nei dettagli l’intero progetto. Il restauro dovrebbe durare circa trenta mesi, con costi attorno agli 80 milioni di franchi svizzeri: la riapertura ufficiale è prevista per la stagione operistica del 2004.
È la prima volta, dagli anni della Seconda guerra mondiale, che il teatro lascia la sua sede storica di piazza della Scala. Inaugurato il 3 agosto 1778 per volontà dell’imperatrice Maria Teresa d’Austria, nei suoi oltre 220 anni di vita, l’istituto scaligero ha vissuto e in molti casi guidato la storia della lirica e l’evoluzione stessa della società e della borghesia lombarda. L’ultimo grande restauro è avvenuto dopo i bombardamenti del 1943, con una storica riapertura l’11 maggio del ’46 diretta da Arturo Toscanini.
Alessandra Zumthor

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